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Contenuto archiviato il 2024-05-22

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C’è odore di vacanze! La scienza esplora le fragranze delle festività

La scienza fornisce una spiegazione del motivo per cui il periodo delle vacanze ha un profumo così buono.

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A dicembre, il nostro senso dell’olfatto è costantemente in massima allerta: ovunque si vada, dai centri commerciali ai mercatini di Natale all’aperto, è presente quella forte connessione tra olfatto e stati d’animo. Gli odori ci riportano alle vacanze del passato e dominano i nostri sensi, che si tratti dell’aroma di fresco pino di un rigoglioso albero verde, del fuoco scoppiettante di un camino, di un tacchino da far venire l’acquolina in bocca, di cioccolata o di vin brulé.

Tutto dipende dal cervello

Ma perché le fragranze hanno una connessione così profonda con le emozioni e la nostalgia? Molto riguarda la biologia del nostro cervello e la scienza può fare chiarezza su questa associazione tra ricordi importanti e gli odori a essi correlati. Il nostro cervello elabora gli odori attraverso il bulbo olfattivo, una massa rotonda di tessuto contenente diversi tipi di cellule nervose implicate nel senso dell’olfatto, che si estende dal naso fino alle profondità del cervello. La corteccia olfattiva, il centro dell’odorato del cervello, riceve informazioni dal bulbo olfattivo ed è fortemente connessa ad altre due aree del cervello, il sistema limbico e l’amigdala, entrambi dotati di un importante ruolo nelle componenti emotive del modo in cui vengono creati e richiamati i ricordi. Esplorando la struttura cerebrale, i ricercatori hanno scoperto che le informazioni olfattive percorrono una via diversa attraverso il cervello rispetto agli input provenienti da altri sensi. Altre informazioni sensoriali, quali il tatto e la vista, non viaggiano lungo il bulbo olfattivo, motivo per cui l’olfatto supera generalmente altri sensi quando si tratta di risvegliare sensazioni e ricordi vividi. Ciò significa che l’elaborazione del contenuto e del ricordo di una fragranza inizia ancora prima di comprendere coscientemente la natura dell’odore.

Un viaggio con i nostri nasi lungo il binario della memoria

«Il nostro senso dell’olfatto rispetto a un luogo è così radicato a un contesto e a un ambiente specifici, che quando percepiamo qualcosa di simile siamo riconnessi al luogo in cui abbiamo avvertito per la prima volta tali elementi», ha dichiarato alla rivista «Smithsonian Magazine» la dott.ssa Kate McLean, ricercatrice, artista e archivista dell’olfatto con sede nel Regno Unito. In termini pratici, impariamo ad associare un particolare odore a un particolare evento, quale l’aroma dei biscotti al pan di zenzero nel forno della cucina di nostra nonna. Il profumo, nonché i ricordi e le emozioni che innesca, ci accompagnano per tutta la vita. Il libro «The Neurobiology of Olfaction» (La neurobiologia dell’olfatto) presenta diversi studi psicologici che dimostrano come «i ricordi legati all’olfatto siano più emotivi di quelli attivati da segnali visivi o verbali». E spiega: «I ricordi legati all’olfatto sono stati descritti come più vividi rispetto a quelli evocati da parole corrispondenti... Inoltre, la sensazione di essere riportati indietro nel tempo, al momento del verificarsi dell’evento, è vissuta come più forte nel caso di ricordi indotti dagli odori rispetto a quelli legati a parole o immagini.» In aggiunta, la maggior parte dei ricordi correlati agli odori ci riportano ai nostri primi dieci anni di vita. Eccoci giunti ai numerosi, indimenticabili e commoventi momenti che il nostro olfatto ha introdotto nelle nostre vite. Speriamo che questo periodo di vacanze sia pieno di buone fragranze! E perché non crearne altre?

Parole chiave

odore, sensi, Natale, vacanze, cervello, sensazione, profumo, ricordo, emozione, bulbo olfattivo

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