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Contenuto archiviato il 2024-04-19

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Il calo di temperatura nell’emisfero meridionale milioni di anni fa è attribuibile alla CO2

Una ricerca sui climi antichi suggerisce che a causare il raffreddamento delle temperature nell’Australia sud-orientale tra i 41 e i 33 milioni di anni fa sia stato un calo della CO2 atmosferica.

Il nostro pianeta si sta riscaldando e la sua atmosfera sta mutando, ma quale impatto avranno questi cambiamenti sui suoi diversi ecosistemi? Per trovare risposte, alcuni scienziati hanno studiato i climi di milioni di anni fa. Uno studio sostenuto in parte dal progetto TGRES, finanziato dall’UE, si è concentrato sulle temperature nell’emisfero meridionale dalla metà dell’Eocene all’inizio dell’Oligocene, tra i 41 e i 33 milioni di anni fa circa. Durante questo periodo, il clima della Terra è mutato drasticamente: mentre nell’Eocene l’Antartide era una regione priva di ghiaccio e ricoperta dalla foresta pluviale, 34 milioni di anni fa si è ritrovata coperta di ghiaccio. Questa transizione climatica da serra a ghiacciaia è ben documentata dalle registrazioni della temperatura della superficie del mare che indicano un evidente raffreddamento a lungo termine. Tuttavia, per poter determinare i fattori alla base di questo cambiamento, gli scienziati hanno bisogno di sapere se tale raffreddamento sia avvenuto anche sulla terraferma.

Alla ricerca di risposte nei biomarcatori batterici

In questo studio, il gruppo di ricerca ha utilizzato fossili molecolari di batteri conservati nella lignite dell’Australia sud-orientale per creare una registrazione di temperature terrestri che coprono un periodo di circa 9 milioni di anni, dall’Eocene medio all’inizio dell’Oligocene. Il co-autore dello studio, il dottor Richard Pancost dell’Università di Bristol, che ospita il progetto TGRES, spiega l’uso di questi biomarcatori batterici in un articolo pubblicato su «Sci-News»: «Questi composti costituivano originariamente le membrane cellulari dei batteri che vivevano nelle antiche zone umide, le cui strutture cambiavano leggermente per aiutare i batteri ad adattarsi ai cambiamenti di temperatura e di acidità. Questi composti possono quindi essere conservati per decine di milioni di anni, permettendoci di ricostruire quelle antiche condizioni ambientali.» I risultati hanno mostrato che le temperature medie annuali nell’Australia sud-orientale sono scese gradualmente da circa 27 °C durante l’Eocene medio a circa 22-24°°C nel tardo Eocene, cui è seguito un calo di circa 2,4 °C nella transizione tra Eocene e Oligocene, circa 33-34 milioni di anni fa.

Cosa ha determinato il calo delle temperature sulla terra e nel mare?

La somiglianza tra questa tendenza e altre registrazioni di temperatura nell’emisfero meridionale ha indicato un probabile meccanismo di fondo comune, vale a dire la CO2. Ciò ha portato i ricercatori a condurre simulazioni di modelli climatici per confermare i loro risultati, da cui è emerso che soltanto le simulazioni che includevano un calo di CO2 atmosferica portavano a un raffreddamento nell’Australia sud-orientale, il che era coerente con i dati di temperatura della lignite. I risultati si aggiungono all’attuale corpo di prove che designano la CO2 atmosferica come uno dei principali responsabili del cambiamento climatico della Terra. «I nostri dati costituiscono un importante punto di riferimento per testare le prestazioni dei modelli climatici, l’interazione tra mare e terra e le forzature climatiche all’inizio di una grande glaciazione antartica», concludono gli autori nel loro studio, pubblicato sulla rivista «Nature Geoscience». Il progetto TGRES (The Greenhouse Earth System) si è concluso nel 2018. Per maggiori informazioni, consultare: progetto TGRES

Parole chiave

TGRES, clima, CO2, temperatura, Eocene, Oligocene, raffreddamento, emisfero meridionale, Australia

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