Skip to main content
European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS
CORDIS Web 30th anniversary CORDIS Web 30th anniversary

Improving Frontline Responses to High Impact Domestic Violence

Article Category

Article available in the following languages:

Responsabilizzare i primi soccorritori nell’affrontare la violenza domestica

I consigli su come affrontare la violenza domestica abbondano, ma nella pratica, la prevenzione, l’individuazione e la riduzione non avvengono con la frequenza necessaria. IMPRODOVA si prefigge di affrontare le barriere che ostacolano una migliore sorveglianza della violenza domestica.

Secondo una www.unodc.org/documents/data-and-analysis/gsh/Booklet_5.pdf (relazione del 2019 dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine) ogni giorno, in Europa, otto donne vengono uccise dal loro (ex-)partner o dalla loro famiglia. Una grande quantità di fonti rivela statistiche desolanti. L’assegnazione della priorità alle denunce di violenza domestica e la formazione dei primi soccorritori varia notevolmente in Europa. Trascorrendo del tempo con le forze di polizia e coinvolgendo gli organi di informazione, il www.improdova.eu (progetto IMPRODOVA) ha prodotto un ampio assortimento di strumenti e corsi di formazione per il personale di primo intervento, i media, le università e la comunità scientifica. «L’approccio della polizia alla violenza domestica nell’UE è molto incoerente. Alcune forze le concedono la massima priorità e dedicano il 20 % del loro tempo a trattare i casi di violenza domestica; altre non si recano nemmeno nel luogo da cui proviene una chiamata di aiuto, richiedendo alla vittima dell’abuso di andare alla stazione di polizia e denunciare l’incidente lì», spiega la coordinatrice del progetto Catharina Vogt, dislocata presso l’Università tedesca di polizia di Münster. Vogt crede che questa disparità sia in parte dovuta alla ragione storica sottostante la creazione delle forze di polizia, ossia mantenere l’ordine pubblico: «L’intervento nella sfera privata della famiglia è uno sviluppo piuttosto nuovo, e probabilmente motivato dall’elevato numero di donne morte. Negli ultimi tempi, la ricerca ha fornito molte prove su quanto siano dannosi gli effetti dell’abuso domestico sulle vittime, persino sui bambini non ancora nati, e quanto la società perda quando distoglie lo sguardo dal problema.» Eppure, l’idea stereotipata che la violenza domestica sia un problema che i partner e le famiglie devono risolvere tra di loro prevale in molte culture europee e questo era ciò che IMPRODOVA intendeva contestare. Il progetto ha osservato molto attentamente ciò che accadeva quando gli agenti erano chiamati a trattare un caso di violenza domestica, conducendo 296 interviste presso 19 siti sul campo riguardanti le pratiche migliori o nella media da adottare nella lotta alla violenza in otto paesi dell’UE (al momento della ricerca): Austria, Germania, Francia, Ungheria, Portogallo, Slovenia, Finlandia, e Scozia, nel Regno Unito. «Non uscivamo in occasione delle chiamate alla polizia perché era considerato troppo rischioso, ma conducevamo le interviste nelle stazioni e in altri luoghi», spiega Vogt.

Le aree deboli nel supporto alle vittime

IMPRODOVA ha intervistato esperti della polizia in materia di violenza domestica, dirigenti del corpo di polizia e altri operatori di prima linea, come medici e assistenti sociali. Dalle interviste è emerso sostanzialmente che, quando si tratta di assistere la vittima, il problema è la mancanza di esperti tra la maggior parte degli agenti di polizia che le vittime di violenza domestica incontrano. «Questo significa che la discrezione della polizia entra in gioco nella determinazione del livello di aiuto che la vittima riceverà. Poiché gli agenti di polizia tendono tradizionalmente a considerare la violenza domestica come una questione privata familiare piuttosto che come il crimine che realmente è, le vittime di violenza domestica sono spesso scarsamente assistite da soggetti esperti», aggiunge Vogt. Il progetto ha scoperto che l’uso della discrezione, piuttosto che un approccio informato, significa che la qualità del servizio dipende dalla qualità degli individui in servizio quel giorno, non dalla qualità dei processi organizzativi in atto. Per quanto riguarda la professione medica, l’assistenza sanitaria è l’indirizzo principale per le vittime di violenza domestica, ma i medici raramente rilevano quest’ultima se l’indagine di routine non è obbligatoria. «Quando la rilevano, non sono adeguatamente formati, preparati o anche “coraggiosi” abbastanza da intervenire e sostenere le vittime di violenza domestica», afferma Vogt. Gli assistenti sociali sono esperti nel sostegno alle vittime, ma necessitano di una collaborazione efficace, in particolare con la polizia, per aiutare veramente le vittime. Spesso la loro documentazione su un caso non viene considerata come prova in tribunale.

Cambiare le cose

I risultati delle indagini condotte nell’ambito del progetto sono stati diffusi ampiamente, presentando le informazioni alla polizia e agli assistenti sociali all’interno di riunioni della polizia di alto livello e di conferenze universitarie, presso grandi associazioni mediche e fornendo un video di formazione sulla valutazione del rischio di violenza domestica. Studenti di legge, studenti dell’accademia di polizia e insegnanti hanno partecipato a lezioni universitarie presentate da IMPRODOVA e, nell’ottobre 2021, le forze di polizia greche hanno chiesto di utilizzare il materiale di formazione di IMPRODOVA. Un’ulteriore sensibilizzazione sui temi della violenza domestica sarà condotta con i membri della polizia greca. Il progetto si è concentrato anche sui media, contribuendo ad articoli di giornale e apparendo alla radio e alla TV, compreso il ben noto canale France24. Per raggiungere un pubblico più ampio, il team ha pubblicato un video di sensibilizzazione. Il progetto sta mostrando risultati concreti. Nel 2020, un nuovo strumento di valutazione dei rischi in Francia, creato da vari ministeri con il contributo del progetto, è stato tradotto in 18 lingue, tra cui tre creoli. «Da quando il nostro strumento è entrato in vigore, ed è diventato obbligatorio per la polizia francese completarlo a ogni denuncia di violenza domestica, il numero di vittime che vogliono sporgere denuncia contro i loro persecutori è aumentato notevolmente», afferma Vogt con orgoglio. La formazione della polizia in Francia proseguirà ben oltre la durata del progetto. Sulla base dei risultati di IMPRODOVA, è stato creato un manuale sulla gestione della violenza domestica da parte della polizia per gli agenti di polizia e la gendarmeria. Circa 22 000 copie saranno inviate a tutti i distretti territoriali e alle strutture di formazione della polizia/gendarmeria entro la fine del 2021. «Il manuale può essere utile a ogni agente di polizia, gendarme e assistente sociale specializzato in violenza domestica in Francia», aggiunge Vogt.

Parole chiave

IMPRODOVA, violenza domestica, abuso domestico, polizia, assistenti sociali, sanità, prevenzione, individuazione, mitigazione

Scopri altri articoli nello stesso settore di applicazione