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Robotics Technology for Inspection of Ships

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Le ispezioni delle navi assistite da robot procedono rapidamente verso la certificazione

Più veloci, più economici e più sicuri, i sistemi robotici autonomi, come i droni e i cingolati, rappresentano una soluzione attraente per le ispezioni delle navi. Il progetto ROBINS, finanziato dall’UE, si prefigge di certificare questi sistemi e di favorire la loro affermazione quale strumento standard per gli ispettori marittimi.

Le ispezioni delle navi sono essenziali per garantire la sicurezza di una nave per tutta la vita della stessa. Condotte dalle società di classificazione, queste ispezioni periodiche includono esami approfonditi per verificare che la struttura di una nave, i macchinari e i sistemi chiave rimangano in una condizione che soddisfi tutte le norme e i regolamenti. Tradizionalmente, le ispezioni sono tenute da personale altamente qualificato. Tuttavia, poiché le navi diventano sempre più grandi e complesse, molti ispettori stanno utilizzando la tecnologia per ridurre i rischi e i costi associati all’ispezione di ambienti pericolosi, difficili e sporchi. «Ampi volumi con altezze significative, come la stiva di una portarinfuse, richiedono mezzi di accesso costosi, come impalcature o piattaforme idrauliche, e rappresentano un rischio significativo per l’ispettore», afferma Alessandro Maccari, direttore della ricerca e dello sviluppo marittimo presso RINA Services. «Dall’altra parte dello spettro si hanno spazi stretti e confinati, che pongono rischi legati all’accesso, alla mobilità, alla ventilazione e alla pulizia.» I sistemi robotici autonomi, come i droni e i cingolati, stanno diventando un’alternativa attraente alle indagini navali tradizionali. Le ispezioni basate sui sistemi robotici autonomi non solo sono più convenienti e più sicure, ma possono anche acquisire ed elaborare i dati visivi più velocemente senza comprometterne la precisione, riducendo notevolmente il tempo in cui le navi sono attraccate in porto per l’ispezione. Tuttavia, prima che i robot diventino uno strumento standard a disposizione dell’ispettore, devono ottenere una certificazione. Il processo di certificazione prevede verifiche, metriche, protocolli e linee guida, il che corrisponde esattamente a quanto il progetto ROBINS (Robotics Technology for Inspection of Ships) si propone di fare.

Le ispezioni tradizionali a confronto con le ispezioni assistite da sistemi robotici autonomi

L’obiettivo del progetto ROBINS era stabilire un quadro per valutare l’equivalenza tra le ispezioni tradizionali e quelle assistite dai sistemi robotici autonomi, definendo standard qualitativi e quantitativi misurabili. «Il nostro obiettivo era quello di colmare le lacune tecnologiche e normative esistenti per l’adozione dei sistemi robotici autonomi nelle ispezioni sul ciclo di vita delle navi», aggiunge Alessandro Giulio Grasso, coordinatore del progetto presso RINA. A questo scopo, il progetto ha migliorato e testato una varietà di sistemi robotici autonomi, tra cui un drone resistente alle collisioni per ispezionare spazi confinati irregolari come le cisterne di zavorra, insieme a un drone semi-autonomo per sorvegliare le paratie e le strutture all’interno di grandi stive. ROBINS ha sviluppato inoltre un cingolato: un piccolo e agile veicolo robotico per ispezioni ravvicinate in grado di salire su gradini, fare manovre intorno agli angoli e raggiungere e sondare le strutture. Per di più, il progetto ha sviluppato una serie di strumenti software innovativi per le ispezioni con sistemi robotici autonomi. «Questi programmi hanno sfruttato tecnologie emergenti come la LiDAR, la fotogrammetria, l’apprendimento automatico, l’intelligenza artificiale e l’aumento del modello 3D per la navigazione, la localizzazione e l’acquisizione dei dati», osserva Maccari, che ha contribuito a coordinare il progetto.

Più veloci, più economici e più sicuri

Successivamente, sono state completate delle campagne di collaudo in prove sul campo e in impianti di prova. L’intento era misurare le capacità dei sistemi robotici autonomi, confrontarle con le ispezioni tradizionali e, su questa base, sviluppare standard di prestazione. «Abbiamo scoperto che questi sistemi raccolgono informazioni in modo più veloce, più economico e più sicuro», osserva Grasso. «Non solo queste tecnologie sono in grado di rilevare e mappare accuratamente i difetti in tutta la nave, ma sono anche molto convenienti in termini di costi nelle aree difficili da raggiungere.» Altri vantaggi includono la capacità di utilizzare i sistemi robotici autonomi in molti tipi di navi e unità offshore e di fornire un riscontro istantaneo dalla nave alla terraferma. I droni hanno anche il vantaggio di essere facilmente dispiegati e gestiti da una sola persona senza che siano necessarie numerose –- e costose – attrezzature di sicurezza. «Dimostrando l’equivalenza tra i sistemi robotici autonomi e le attività di ispezione tradizionali, abbiamo aperto la porta all’adozione massiccia dei sistemi robotici autonomi nelle ispezioni di classificazione delle navi, nonché in quelle obbligatorie», conclude Maccari. «Non solo questo creerà vantaggi in termini di sicurezza e di costi per gli operatori e gli ispettori marittimi, ma stimolerà anche l’industria robotica dell’UE, liberando il potenziale economico di nuovi mercati.»

Parole chiave

ROBINS, robot, ispezioni navali, sistemi robotici autonomi, droni, cingolati, ispettore, carico

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