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Contenuto archiviato il 2024-04-19

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Uno sguardo ai Caraibi per affrontare la resilienza climatica

Una nuova relazione prende in esame la Dominica, una delle isole dei Caraibi più duramente colpita dai cambiamenti climatici, e il contributo che le sue leggi e politiche possono dare allo sviluppo resiliente ai cambiamenti climatici.

I cambiamenti climatici stanno minacciando gli ecosistemi, le infrastrutture, la salute e i mezzi di sostentamento delle persone in tutto il mondo. Questa minaccia è ancora più grande per i piccoli stati insulari in via di sviluppo dei Caraibi, maggiormente vulnerabili ai cambiamenti climatici a causa delle loro particolari caratteristiche geografiche e socioeconomiche. Una relazione pubblicata recentemente analizza in che modo le leggi e le politiche in materia di adattamento ai cambiamenti climatici e riduzione del rischio di catastrofi possono contribuire allo sviluppo resiliente ai cambiamenti climatici nel Commonwealth di Dominica, un’isola dell’arcipelago delle Piccole Antille, nel mare dei Caraibi. Lo studio, in parte sostenuto dal progetto CAROLINE, finanziato dall’UE, si concentra sui risultati specifici realizzati da questa nazione caraibica per un motivo molto importante. Se da un lato la Dominica è una delle isole della regione più influenzate dai cambiamenti climatici, dall’altro «sta rapidamente diventando un punto di riferimento globale per il miglioramento della resilienza attraverso la legislazione e la governance», come osservato nella relazione. Pubblicata dal Disaster Law Programme della Federazione internazionale delle società nazionali di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa (IFRC), dall’Irish Research Council e dalla facoltà di legge dell’University College di Cork (Irlanda), la relazione analizza i progressi compiuti da quando l’uragano Maria ha devastato l’isola nel 2017. La tempesta di categoria 5 ha distrutto interi quartieri, paralizzando per mesi le attività e i servizi sociali della Dominica. Tuttavia, ha anche stimolato una riflessione a livello nazionale sull’efficacia dei sistemi normativi e infrastrutturali del paese nell’affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici. Lo studio analizza l’approccio normativo integrato e innovativo adottato dalla Dominica in seguito a tale bilancio, chiedendosi come esso possa migliorare l’adattamento ai cambiamenti climatici e la riduzione del rischio di catastrofi in modo da garantire uno sviluppo socioeconomico sostenibile.

Riforme per la resilienza climatica

La prima riforma realizzata dalla Dominica per migliorare la resilienza climatica dopo l’uragano Maria è stata l’adozione, nel 2018, della strategia 2030 per lo sviluppo della resilienza nazionale (NRDS, National Resilience Development Strategy) che rappresenta un quadro politico di alto livello per guidare la ripresa e la ricostruzione del paese e mira a integrare la resilienza climatica e la gestione del rischio di catastrofi nella pianificazione economica e sociale. La strategia si traduce in attività e iniziative specifiche nell’ambito del Piano per il recupero e la resilienza climatica della Dominica del 2020, che individua 20 obiettivi specifici di resilienza climatica inquadrati nelle seguenti «aree di risultato» generali: sociale, economica, infrastrutture fisiche, culturale, istituzionale e ambientale. Tra le altre azioni documentate nello studio figura il Climate Resilience Act, la legge sulla resilienza climatica adottata nel 2018 per aiutare la Dominica a riprendersi rapidamente dalle catastrofi legate al clima e per «rendere tutti gli aspetti della vita pubblica e privata a prova di catastrofe». Per conseguire questi obiettivi sono stati istituiti due organismi: un comitato per le politiche in materia di resilienza climatica e un’agenzia esecutiva per la resilienza climatica. La relazione individua una serie di elementi che distinguono il modello di governance della Dominica dagli altri, tra cui l’importanza data alle sinergie con i partner stranieri e agli strumenti globali e regionali, il ruolo centrale assegnato all’ambiente e agli ecosistemi naturali e l’importanza riconosciuta dell’integrazione di genere e dell’inclusione sociale. «Lo studio intende documentare e analizzare l’esperienza del paese, fornendo al contempo un elenco di proposte di miglioramento rivolte ai decisori politici che desiderano intraprendere un percorso simile», osserva l’autore della relazione, il dott. Tommaso Natoli dell’University College di Cork in un articolo pubblicato sul sito web dell’IFRC Disaster Law. L’idea principale è che, per essere efficaci, le leggi e le politiche sulla resilienza climatica dovrebbero collegare in modo esaustivo i piani di gestione del rischio climatico e delle catastrofi agli obiettivi di sviluppo socioeconomico a lungo termine. Il progetto CAROLINE (Collaborative Research Fellowships for a Responsive and Innovative Europe) è coordinato dall’Autorità per l’istruzione superiore irlandese e si concluderà a giugno 2021. Per maggiori informazioni, consultare: pagina web del progetto CAROLINE

Parole chiave

CAROLINE, cambiamenti climatici, resilienza climatica, Dominica, Caraibi, legislazione, politiche

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