Tagliare le emissioni urbane è come andare in bicicletta
È possibile raggiungere gli obiettivi sulle emissioni di gas serra? No, a meno di non dare un taglio drastico al trasporto motorizzato, suggerisce un nuovo studio. Lo studio sostenuto dall’UE ha dimostrato infatti che le emissioni personali di carbonio nelle città possono essere significativamente ridotte semplicemente sostituendo un viaggio in auto con uno a piedi, in bicicletta o in bicicletta elettrica. Pubblicata sulla rivista «Global Environmental Change», la ricerca mostra che passando agli spostamenti attivi (a piedi, in bicicletta e in bicicletta elettrica) si potrebbero ridurre fino a un quarto le emissioni personali di CO2 dovute al trasporto. E lo stesso vale, per di più, per le città europee dove camminare e andare in bicicletta è già abbastanza comune. Sostenuto dal progetto PASTA, finanziato dall’UE, lo studio si è concentrato su sette città europee: Anversa (Belgio), Barcellona (Spagna), Londra (Regno Unito), Orebro (Svezia), Roma (Italia), Vienna (Austria) e Zurigo (Svizzera). Sono stati raccolti dati su 1 849 partecipanti che vivono in queste città per determinare in che modo i cambiamenti negli spostamenti attivi, il principale modo di trasporto scelto e la frequenza d’uso della bicicletta abbiano influenzato le emissioni di CO2 del ciclo di vita legate alla mobilità. «Seguendo nel tempo quasi 2 000 abitanti delle città, abbiamo scoperto che chi sceglie di spostarsi un solo giorno a settimana in bicicletta invece che in macchina riduce la sua impronta di carbonio di circa 0,5 tonnellate in un anno, che rappresenta una quota sostanziale delle emissioni medie di CO2 pro capite», ha dichiarato l’autore principale, il dott. Christian Brand dell’Università di Oxford, partner del progetto PASTA, in un articolo pubblicato sul sito web dell’università. «Se solo il 10 % della popolazione cambiasse il proprio comportamento di viaggio, il risparmio ammonterebbe a circa il 4 % delle emissioni di CO2 del ciclo di vita di tutti i viaggi in auto».
I benefici degli spostamenti attivi
I maggiori benefici, secondo i ricercatori, derivavano dal passaggio dall’auto agli spostamenti attivi per motivi di lavoro, seguiti dai viaggi sociali e ricreativi e dal pendolarismo verso il lavoro o il luogo di studio. I cambiamenti relativi alle emissioni dei pendolari erano più evidenti nelle persone più giovani che vivevano più vicino al lavoro e più lontano da una stazione di trasporto pubblico. «I risultati suggeriscono che, anche se non tutti i viaggi in auto potrebbero essere sostituiti da viaggi in bicicletta, il potenziale di riduzione delle emissioni è enorme», ha osservato il dott. Brand. Come indicato nell’articolo, i benefici degli spostamenti attivi sono già attestati dal fatto che le persone che attualmente vanno in bicicletta producono l’84 % in meno di emissioni di C02 da tutti gli spostamenti quotidiani rispetto a chi non utilizza la bicicletta. Secondo il dottor Brand, «[una] tipica risposta alla crisi climatica è quella di “fare qualcosa”, come piantare più alberi o passare a veicoli elettrici. Pur trattandosi di azioni importanti ed efficaci, non sono né sufficienti né abbastanza veloci per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi climatici». Per l’autore principale, la soluzione è «[f]are di più una cosa buona e, allo stesso tempo, fare di meno una cosa cattiva, e farlo subito», cosa che, a suo avviso, «è molto più conforme a un percorso “a zero emissioni nette” e a preservare il nostro “pianeta perfetto” e il nostro futuro». In seguito ai risultati dello studio PASTA (PHYSICAL ACTIVITY THROUGH SUSTAINABLE TRANSPORT APPROACHES), la co-autrice, la dott.ssa Audrey de Nazelle dell’Imperial College di Londra, partner del progetto, ha condiviso le sue idee per promuovere gli spostamenti attivi in un articolo pubblicato sul sito web «Mirage News». «Per migliorare la diffusione degli spostamenti attivi, le città di tutto il mondo dovranno aumentare gli investimenti in infrastrutture di alta qualità per pedoni e ciclisti e incorporare concetti di politica e pianificazione che richiedono un ripensamento abbastanza radicale delle nostre città». Per ulteriori informazioni, consultare: sito web del progetto PASTA
Parole chiave
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