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Contenuto archiviato il 2023-04-17

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Sperimentare un farmaco contro l’osteoporosi per il trattamento della Covid-19

Un consorzio sostenuto dall’UE avvierà in Italia la sperimentazione clinica di un farmaco per l’osteoporosi su pazienti che presentano lievi sintomi da Covid-19.

L’Agenzia Italiana del Farmaco, l’autorità farmaceutica regolatoria del paese, ha autorizzato una sperimentazione clinica volta ad applicare un farmaco per l’osteoporosi esistente per il trattamento di pazienti affetti da Covid-19 che presentano sintomi lievi causati dal virus SARS-CoV-2. Tale sperimentazione sarà condotta dal progetto EXSCALATE4CoV, finanziato dall’UE. Il farmaco in questione è il raloxifene, che viene impiegato principalmente per prevenire e trattare l’osteoporosi nelle donne in post-menopausa. Nel mese di maggio 2020, i partner del progetto Dompé Farmaceutici, Fraunhofer Institute e Università di Lovanio hanno depositato un brevetto sul suo uso come trattamento per la Covid-19.

Sperimentare la sicurezza e l’efficacia del farmaco per l’osteoporosi

Nel corso della sperimentazione, fino a 450 partecipanti riceveranno un trattamento di sette giorni a base di raloxifene o di capsule di placebo. Lo studio valuterà in che misura il raloxifene è in grado di evitare in modo sicuro ed efficiente la replicazione del virus SARS-CoV-2 nelle cellule e sarà condotto presso l’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani a Roma, con il coinvolgimento dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano. Si sta inoltre pianificando di estendere la sperimentazione ad altri centri in Italia e all’estero. «Questa sperimentazione clinica segna il completamento della prima fase del progetto Exscalate4CoV, il quale ha sottoposto a screening 400 000 composti (farmaci già approvati e prodotti naturali sicuri per l’essere umano) e che, nello specifico, ha testato 7 000 molecole in vitro», afferma l’ultimo comunicato stampa pubblicato sul sito web dell’azienda coordinatrice del progetto, Dompé Farmaceutici. «I dati fin qui generati da Exscalate4CoV (ovvero 10 articoli sottoposti a revisione paritaria e altri 10 in fase di finalizzazione), le evidenze derivanti da oltre 20 mila esperimenti in vitro e la ricostruzione digitale del virus Sars-Cov-2 [sic], sono stati messi a disposizione della comunità scientifica internazionale attraverso il portale».

Supercomputer nella lotta contro il coronavirus

Fino ad oggi, il conseguimento dei risultati è stato reso possibile dall’impiego combinato delle risorse di supercalcolo dell’Europa e di laboratori all’avanguardia per la ricerca nell’ambito delle scienze della vita. Il cuore del progetto è rappresentato da Exscalate (EXaSCale smArt pLatform Against paThogEns), che attualmente è la piattaforma per il supercalcolo intelligente più potente ed efficiente in termini di costi al mondo. Secondo quanto riportato nel comunicato stampa, «Exscalate sfrutta una biblioteca chimica di 500 miliardi di molecole, applicando una capacità di elaborazione di oltre 3 milioni di molecole al secondo. Il processo di screening di E4C è sostenuto da ingenti risorse di supercalcolo pari a oltre 100 Petaflop di quattro tra i maggiori supercalcolatori dell’UE: Marconi di Cineca con 150 Petaflop, HPC5 di ENI con 51,7 Petaflop, MareNostrum4 del Barcelona Supercomputing Center con 13,7 Petaflop e Juwels del Centro Julich con 7 Petaflop…». Questo consente di svolgere un processo di screening nell’arco di settimane, invece che di anni, come sarebbe necessario se si usassero tecniche convenzionali. Il progetto EXSCALATE4CoV (EXaSCale smArt pLatform Against paThogEns for Corona Virus) ha identificato due altri farmaci sicuri per gli esseri umani che potrebbero essere riposizionati per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19. Tali farmaci verranno caratterizzati e convalidati ulteriormente per assicurare la loro efficacia in qualità di potenziali trattamenti per la Covid-19, prima che i partner proseguano con la progettazione di nuove sperimentazioni cliniche. Per ulteriori informazioni consultare: sito web del progetto EXSCALATE4CoV

Parole chiave

EXSCALATE4CoV, raloxifene, coronavirus, Covid-19, supercalcolo

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