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Mobile-Network Infrastructure for Cooperative Surveillance of low flying drones

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Un sistema di gestione del traffico di droni potrebbe presto portare i veicoli a bassa quota nei cieli europei

L’integrazione di droni a bassa quota nelle città dipende dall’accettazione dei cittadini. Un nuovo sistema per la gestione del traffico basato sulle infrastrutture di rete mobile si prefigge di agevolare questo processo.

I cieli che dominano le città europee potrebbero presto essere sorvolati da una grande quantità di droni. Questi aeromobili a bassa quota, autonomi o a pilotaggio remoto, stanno diventando sempre più diffusi per finalità commerciali o ricreative. Esempi dei loro diversi impieghi da parte delle imprese sono le consegne, la sorveglianza o le missioni antincendio e di soccorso. Una delle principali sfide che ostacolano la loro integrazione negli ambienti urbani è rappresentata dall’accettazione sociale. Le preoccupazioni si riferiscono principalmente a questioni di sicurezza dovute a potenziali schianti o a problemi di privacy, in quanto i droni sono dotati di telecamere e sensori e possono facilmente sorvolare proprietà private. I sistemi per il controllo e la gestione del traffico di droni potrebbero contribuire a una maggiore sicurezza dei cittadini e fornire modalità per limitarne o restringerne l’accesso. I droni potrebbero condividere lo stesso spazio aereo utilizzato dall’industria aeronautica, nonché ulteriori aree aggiuntive. Il progetto MoNIfly, finanziato dall’UE, ha sviluppato e dimostrato un sistema di gestione del traffico di droni basato sulle infrastrutture di rete mobile esistenti. Il team si augura che venga un giorno utilizzato nei cieli europei e non solo. «Alcune delle preoccupazioni indicate dal pubblico in generale riguardano l’emissione di rumori e la salvaguardia della privacy. Grazie al nostro sistema di gestione del traffico, le aree residenziali potrebbero essere tutelate da un divieto che proibisce ai droni di volare all’interno di una parte del loro spazio. Queste aree potrebbero inoltre essere soggette a limitazioni in termini di tempo, il che implicherebbe che, ad esempio, durante i normali orari d’ufficio i droni avrebbero la possibilità di sorvolarle, ma la sera sarebbe imposto il rispetto della privacy e vietata l’emissione di rumori, evitando di creare problemi», spiega Björn Blom, ricercatore senior presso TU Braunschweig e responsabile del progetto MoNIfly.

Recinzioni virtuali

MoNIfly è un sistema automatico che si avvale di informazioni provenienti da banche dati costantemente aggiornate basato sul concetto di barriera virtuale, una sorta di recinzione che monitora e limita il movimento dei droni all’interno di spazi determinati. Queste cosiddette applicazioni di georecinzione funzionano in modo molto analogo alle recinzioni fisiche che circondano una proprietà, ma si attivano quando un drone o un veicolo simile attraversa una zona specifica. Possono essere definite restrizioni che limitano l’interazione con oggetti specifici o che si innescano durante determinati momenti del giorno o della notte. «Nel caso in cui il veicolo si stia approssimando a una georecinzione, il sistema di MoNIfly invia dei comandi allo stesso affinché si allontani dalla zona. Lo stesso principio si applica ai veicoli in movimento, che vengono definiti come traffico pilotato. Il traffico pilotato è tutelato da un’area soggetta a restrizioni e qualsiasi drone che si stia avvicinando a tale zona viene guidato dal sistema di MoNIfly in modo che si mantenga a distanza dalla stessa», afferma Blom. MoNIfly dispone del potenziale per ridurre gli schianti non solo tra droni e altri veicoli, ma anche tra droni e ostacoli presenti in aree urbane, limitando al contempo l’accesso a proprietà private quali case, giardini, luoghi di incidenti o aree governative sensibili.

Test in corso

Il team ha condotto una sperimentazione di convalida di successo per il sistema di MoNIfly alla fine del 2019. Il maltempo, tuttavia, non ha consentito di effettuare i test utilizzando l’aeromobile di ricerca ufficiale, il che ha comportato la necessità di impiegare un altro drone per fare in modo che il sistema rilevasse un velivolo pilotato. Un altro test che era stato pianificato per marzo del 2020 è stato posticipato a causa delle restrizioni di viaggio causate dalla pandemia di coronavirus. Alcune convalide di minor calibro sono state effettuate con una pianificazione minima in Repubblica Ceca, una misura di mitigazione che ha dimostrato la facilità con cui un sistema del genere potrebbe essere introdotto in qualsiasi zona geografica dell’Europa. Sono in programma ulteriori lavori intesi a migliorare l’algoritmo di schivamento. «Nel progetto MoNIfly non ci siamo occupati della gestione degli ostacoli per le manovre di schivamento, per cui è necessario perfezionare l’approccio per quanto concerne le città con edifici di notevole altezza. Nel caso di città di dimensioni minori, invece, il sistema potrebbe essere implementato con relativa semplicità», osserva Blom.

Parole chiave

MoNIfly, drone, traffico, gestione, sistema, urbano, città, sicurezza, privacy, georecinzione

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