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Christian-Muslim families dealing with religious pluralism in everyday family life Religious reconstruction in religiously mixed marriages

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Uno studio sulle famiglie miste mette alla prova le ipotesi sociologiche

Le famiglie miste nella società europea contemporanea hanno permesso a ReMix di analizzare come la sovrapposizione di famiglia, migrazione e religione stia mutando la società.

Il pluralismo religioso e i crescenti modelli migratori stanno producendo vasti cambiamenti sociali. Allo stesso modo gli spazi dove le persone esplorano molteplici identità, ma anche differenze etniche e religiose, le cosiddette famiglie «miste» rappresentano e sono fattori determinanti di questi cambiamenti sociali. Il progetto ReMix, sostenuto dal programma delle azioni Marie Skłodowska-Curie, ha deciso di indagare questo fenomeno studiando in particolare le coppie cristiano-musulmane, dove la religione rappresenta apparentemente la differenza principale, ma ne include molte altre. Studiando ciò che rende «mista» una coppia, ReMix ha messo anche alla prova il linguaggio usato dalle scienze sociali per discutere di questo crescente fenomeno sociale. «Mi ha colpito l’uso sociologico della parola “mista”. Cosa rende una coppia “mista”? Non sono miste tutte le coppie con contesti culturali ed esperienze di vita diversi? Quale sarebbe la differenza tra una coppia “mista” e una “non mista” e quando queste differenze pesano?», si chiede Francesco Cerchiaro, borsista Marie Skłodowska-Curie della KU Leuven, l’università che ospita il progetto. Cerchiaro è diventato il primo ricercatore che ha potuto accedere ad alcune associazioni di coppie miste.

Dimostrare le ipotesi

ReMix ha studiato le consolidate statistiche che indicano che i matrimoni interreligiosi hanno percentuali di divorzio più alte, chiedendosi: «Su cosa vertono le tensioni nei matrimoni misti e come vengono risolte?»; «Quale ruolo gioca il genere nei processi e negli esiti?»; e infine «Come si sviluppano e si manifestano le identificazioni nei figli?» «Sono molte le ipotesi sociologiche in merito ai motivi per cui ciò si verifica, come le difficoltà di comunicazione, le differenze culturali e l’ostilità delle famiglie d’origine, le istituzioni religiose e la società. Ma rimangono in larga parte ipotesi», sottolinea Cerchiaro. ReMix ha svolto delle osservazioni di tipo etnografico e interviste approfondite con i genitori e i loro figli: 11 famiglie ad Anversa (Belgio, regione fiamminga), 15 famiglie nell’area metropolitana di Bruxelles (Belgio) e 20 famiglie nell’area metropolitana di Parigi (Francia). Quando si è trattato di studiare le identità religiose dei partner, ReMix ha dimostrato che ricostruire le identità religiose per ridurre le differenze era la regola, non l’eccezione. Le coppie lo fanno in modi diversi, ad esempio rimuovendo la religione dal contesto familiare, convertendosi alla religione del partner o concentrandosi su un credo comune in Dio. Per quanto riguarda il genere, ReMix ha scoperto che le donne francesi o belghe di fede cristiana devono fare i conti con un’opposizione familiare maggiore, probabilmente per via dello status socio-economico inferiore percepito degli uomini musulmani. Questo suggerisce la persistente importanza che la cultura europea attribuisce al capofamiglia maschile. In termini di identificazione della prole, a differenza delle ricerche passate sui matrimoni interreligiosi e interetnici, ReMix ha riscontrato un rimodellamento, piuttosto che un allentamento o una diluizione della religiosità, in atto. Tuttavia, il progetto ha confermato altri studi recenti secondo i quali la maggior parte della prole cerca di sfuggire a categorie fisse basate su motivazioni razziali.

Verso un’Europa inclusiva e multiculturale

Cerchiaro ha organizzato il primo simposio internazionale sulle famiglie musulmane non musulmane alla KU Leuven, con la partecipazione di nove importanti studiosi internazionali. Attualmente sta collaborando alla pubblicazione di un numero speciale a seguito del convegno che metterà a confronto le esperienze delle famiglie cristiano-musulmane di tutto il mondo, offrendo nuove prospettive sullo studio delle famiglie miste. «In definitiva ReMix cerca di contrastare l’islamofobia e gli stereotipi sull’integrazione musulmana in Europa; dimostra come le nostre identità siano molto più intrecciate e mobili di quello che pensiamo, dicendo molto sull’essere europei», spiega Cerchiaro. Cerchiaro vuole ora portare la sua futura ricerca oltre i confini della famiglia, per studiare più da vicino l’azione e i vincoli nel rapporto tra famiglie miste e cambiamento sociale.

Parole chiave

ReMix, coppia mista, religione, musulmano, islamofobia, cristiano, integrazione, stereotipo

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