Un catetere robotico con una sensibilità per la chirurgia vascolare
La chirurgia vascolare può essere rischiosa, e non solo per il paziente. I chirurghi impiegano apparecchiature a raggi X per guidare sottili cateteri attraverso le arterie del paziente, esponendosi a notevoli livelli di radiazioni. «Se guardiamo alla storia, molti dei leader innovativi in questo campo, che ne hanno spinto in avanti i limiti, sono morti di cancro», afferma Tomas Baltrūnas, chirurgo vascolare presso l’ospedale universitario di Vilnius in Lituania e responsabile del progetto HAPGuide. I pazienti possono sottoporsi a interventi di questo tipo solo una o due volte nella vita, mentre i chirurghi effettuano diverse operazioni al giorno. Sebbene vengano adottate misure per ridurre l’esposizione dei chirurghi, Baltrūnas aggiunge: «In ogni caso, il medico si trova comunque vicino a un macchinario a raggi X e assorbe tutta quella radiazione nociva». L’impiego di tecniche chirurgiche da remoto è un modo per ridurre tale esposizione. «Tutti li chiamano robot, perché è più d’effetto, suona meglio», afferma Baltrūnas. «In realtà, replicano semplicemente i movimenti del chirurgo». Tale soluzione significa inoltre che il chirurgo può lavorare senza il pesante grembiule piombato, che può limitare i suoi movimenti e risultare scomodo. Tuttavia, l’apparecchiatura per la chirurgia da remoto è generalmente operata tramite un controller per video giochi e un feedback visivo, privando i chirurghi del proprio affinato senso del tatto. «Si perdono tutte le abilità sviluppate in migliaia di ore di pratica», afferma Baltrūnas. Per affrontare questo problema, ha avviato www.inmed.lt (Innovative Medicine), una start-up che riunisce un gruppo multidisciplinare, composto da esperti in medicina, robotica, progettazione dei prodotti, commercializzazione e sviluppo aziendale. Il loro obiettivo è quello di creare un’apparecchiatura di telemedicina vascolare con feedback tattile, che chiamano HAPGuide. «Stiamo creando una soluzione che dia ai medici la possibilità di operare nello stesso modo in cui hanno imparato a farlo», aggiunge Baltrūnas. Il cuore di HAPGuide è una cassetta a uso singolo, contenente un catetere specializzato ricco di sensori di pressione, che trasmettono le forze applicate sulla sonda al chirurgo che controlla l’apparecchiatura da remoto, aiutandolo a percepire le sensazioni tattili mentre si muove nel sistema vascolare. Il sistema è compatibile con i comuni strumenti endovascolari e aggira la necessità di disporre di costosi cateteri proprietari. Oltre alla sonda specializzata, il pacchetto HAPGuide include un’apparecchiatura per la guida, un software per la formazione dei medici e una manutenzione annuale. Ogni anno nell’UE e negli Stati Uniti vengono condotte oltre 5,5 milioni di laparoscopie per malattie quali l’aterosclerosi, rappresentando per HAPGuide un’opportunità di mercato pari a 4 miliardi di euro e una possibilità di impiegare l’apparecchiatura in altri settori della medicina, quali la chirurgia cerebrale. Baltrūnas afferma che HAPGuide è ancora in sviluppo e riceverà una certificazione verosimilmente tra circa due anni. In futuro spera di ampliare l’impiego di tale apparecchiatura nella telemedicina e di sviluppare per questo strumento delle funzioni parzialmente automatizzate grazie all’apprendimento automatico. «Sto ancora lavorando in maniera abbastanza intensa come chirurgo vascolare», afferma Baltrūnas. «L’idea è quella di rimanere in questo campo e comprendere ciò di cui i medici hanno più bisogno, non sviluppando uno strumento d’effetto o un giocattolo, ma colmando il divario là dove esiste una necessità».
Parole chiave
HAPGuide, laparoscopia, intervento chirurgico, robotico, radiazione, tattile, feedback, catetere, aterosclerosi