Una ricerca fornisce nuove informazioni sulle scienze naturali nel XVIII secolo in Europa
«Tradizionalmente, le scoperte della fine del XVII e dell’inizio del XVIII secolo nel campo delle scienze naturali in Europa sono state interpretate come il risultato della marcia trionfale della sperimentazione e della matematica applicata ancorate alla filosofia naturale di Isaac Newton e dei cosiddetti newtoniani», spiega Steffen Ducheyne, coordinatore del progetto EPISTOP, finanziato dall’UE. «Inoltre, la storiografia delle scienze naturali del XVIII secolo ha sviluppato una posizione estremamente anti-metafisica nella misura in cui riesce a trattare esempi di tesi o concezioni metafisiche in filosofia naturale come segni di resistenza alla modernità e alla scienza moderna, che è rappresentata come basata su scienze naturali sperimentali e matematiche.» EPISTOP ha cercato di ridefinire radicalmente queste interpretazioni. Questa ricerca è stata intrapresa con il supporto del programma Marie Skłodowska-Curie.
L’influenza del lavoro di Newton sulla filosofia naturale, sulla metafisica e sulla matematica
Un team di ricercatori ha messo in evidenza l’importanza delle prime tradizioni sperimentali che anticipano l’arrivo della filosofia naturale di Newton e che aiutano a spiegare perché quest’ultima sia stata accolta favorevolmente. I ricercatori hanno inoltre dimostrato che in una serie di filosofie naturali del XVIII secolo, tra cui quelle sviluppate da due importanti filosofi della natura del secolo, Willem Jacob ’s Gravesande ed Émilie du Châtelet, era presente un’interazione fertile tra sperimentazione, matematica e metafisica. La ricerca ha prodotto due risultati principali. Il primo luogo, attraverso il confronto tra diverse tradizioni di filosofia naturale in Francia, Germania, e Repubblica d’Olanda, i ricercatori hanno dimostrato che la filosofia sperimentale del XVIII secolo non può essere ridotta alla filosofia newtoniana, ma che ha mutuato una quantità notevole di elementi da diverse tradizioni sperimentali ancora esistenti. In secondo luogo, il team ha dimostrato che per Gravesande e du Châtelet la metafisica ha fornito le basi per la certezza e l’attendibilità delle teorie fisiche che essi hanno sviluppato.
Una nuova ricerca apre nuove strade a una maggiore comprensione delle scienze naturali
Il progetto ha aperto nuove strade che hanno consentito ai membri del team di arrivare a una comprensione più precisa dello sviluppo e della natura stessa delle scienze naturali. «EPISTOP mette in discussione divisioni tradizionali, come quelle tra empiristi e razionalisti, opposizioni tradizionali come quella tra i cartesiani e i newtoniani, e narrative tradizionali sulla natura delle scienze naturali del periodo che va dalla fine del XVII all’inizio del XVIII secolo», afferma Ducheyne. «È diventato chiaro che abbiamo bisogno di trovare nuove idee e narrative allo scopo di comprendere le scienze naturali di tale periodo.» I risultati hanno portato direttamente alla pubblicazione di tre articoli su riviste, tre capitoli in libri e una nuova edizione. Il team di ricerca è stato determinante nell’organizzare «Responses to Newton: The Impact of the Mathematical-Experimental Paradigm on Natural Philosophy, Epistemology and Metaphysics (1687 – 1800»), una conferenza internazionale tenutasi a Lovanio nel giugno 2019. «I risultati di EPISTOP potrebbero potenzialmente da una parte offrire e avviare un nuovo approccio alle diverse interazioni tra sperimentazione, metafisica e matematica nella filosofia naturale dei primi del XVIII secolo, e dall’altra liberare la filosofia sperimentale del XVIII secolo dalla sua “gabbia newtoniana”», conclude Ducheyne.
Parole chiave
EPISTOP, scienze naturali, metafisica, filosofia naturale, matematica, newtoniano, Newton, filosofia sperimentale, Gravesande, du Châtelet
