Un Mixtape al museo? Come creare incontri emozionali con l’arte e il patrimonio culturale
Per chi è cresciuto negli anni ‘80 e ‘90, una compilation su audiocassetta (detta anche mixtape) era una delle forme più intime di espressione di sé e poteva anche essere il regalo più bello per una persona cara. Mezzo di comunicazione e condivisione di un’esperienza, poteva trasportare istantaneamente il destinatario nel tempo, nel luogo e con la persona che lo aveva realizzato. Grazie ai progressi delle tecnologie digitali, l’arte di creare mixtape su audiocassette piene di fruscii può sembrare una cosa di un passato lontano. Tuttavia, questa idea ha ispirato un gruppo di artisti, designer e informatici per aiutare i musei a creare esperienze personalizzate per i visitatori. Con il sostegno del progetto GIFT, finanziato dall’UE, il gruppo ha sviluppato un’applicazione web che potrebbe essere utilizzata su uno smartphone per creare una playlist digitale della collezione del Museo di Brighton. L’app offre ai visitatori la possibilità di inviare la loro compilation a qualcuno di speciale. Il sito web del progetto riporta: «Scegliete gli oggetti esposti nel museo che pensate che quella persona possa amare e registrate un messaggio per lei. L'app avvolgerà il vostro regalo e lo invierà alla persona che avete scelto».
Un Mixtape con gli oggetti del museo
In una notizia, Nick Tandavanitj, artista principale di questo lavoro presso il partner di progetto Blast Theory, afferma: «Se avete mai fatto un mixtape per qualcuno, questo è lo stesso, solo che con gli oggetti di un museo. Quello che scegliete di includere dipende totalmente da voi: si può scegliere un’immagine che fa scattare il ricordo di un momento trascorso insieme, o semplicemente con il colore preferito della persona che lo riceve. È un regalo personale che parlerà direttamente a questa persona».
Esperienze museali virtuali e fisiche
Oltre all’app per lo scambio di regali, il progetto GIFT in corso ha creato diversi altri strumenti che facilitano le esperienze interattive nei musei. Un esempio sono gli Artcode, marcatori scansionabili e personalizzabili che funzionano in modo simile ai codici QR e permettono ai musei di fondere le loro mostre fisiche con contenuti digitali che possono essere progettati e persino disegnati a mano dagli utenti. Come spiegato in un articolo sul sito web «Europeana pro», «gli Artcode sono stati usati al Museo della Jugoslavia per creare un’esperienza poetica e intima che affrontasse i ricordi, il conflitto e il perdono». Un’altra esperienza museale ibrida virtuale-fisica chiamata One Minute coinvolge un’applicazione web per smartphone che utilizza «il riconoscimento delle immagini per identificare le opere d’arte nel museo e offrire ai visitatori brevi spunti di riflessione su di esse», secondo quanto riporta il sito web del progetto GIFT. Il progetto GIFT (Meaningful Personalization of Hybrid Virtual Museum Experiences Through Gifting and Appropriation), ancora in corso, è stato avviato per studiare forme ibride di esperienza museale che suscitino la curiosità dei cittadini e ne aumentino il coinvolgimento con l’arte e il patrimonio culturale. I partner del progetto sperano che la loro iniziativa contribuisca alla crescita economica attraverso la vendita di biglietti e le vendite online. Per ulteriori informazioni, consultare: sito web del progetto GIFT
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Danimarca