Tutti a bordo per una migliore gestione marina grazie alla ricerca e l’innovazione
Quando parliamo dell’ambiente marino, spesso lo facciamo usando un linguaggio che evoca l’idea di un ambiente strano e in un certo senso sconosciuto, dove c’è ancora molto da scoprire. Questo ha portato alcuni ad affermare che il mare – e non lo spazio – rappresenta la vera ultima frontiera. Quando si tratta di determinare la prevalenza e l’impatto dell’inquinamento marino o ricercare nuove forme di vita, è chiaro che molto rimane ancora da esplorare.
Un impegno coordinato per la gestione delle risorse
L’approccio dell’UE alle attività marittime è in centrato sulla inter-connessione di attività umane basate sul mare. Fondamentale per questo approccio è capire che i cambiamenti fatti a un aspetto del sistema possono influenzarne altri. Inoltre, vari enti sono stati incoraggiati a collaborare, per esempio con la condivisione di dati in vari settori politici, che può avere come risultato una valutazione più olistica dei rischi e delle soluzioni. Oltre al lavoro condiviso, la chiave per il successo sarà la disponibilità di dati tempestivi, permessa da bio-sensori all’avanguardia e ai progressi dell’automazione, che possono offrire protocolli di pre-allarme. Allo stesso tempo c’è bisogno di mettere in pratica principi di gestione delle risorse per la sostenibilità, con approcci come la ricircolazione o il riutilizzo di materiali. Capire meglio i processi ambientali, la biodiversità, le conseguenze delle attività umane (terrestri e marine) e del cambiamento climatico, come l'innalzamento del livello del mare, e le conseguenze socio-economiche della protezione marina, richiede un approccio multi-disciplinare. A questo fine, i programmi dell’UE come il 7° PQ e Orizzonte 2020 forniscono i finanziamenti necessari per interessanti iniziative di ricerca in tutta Europa.
Navigare gli sviluppi nella ricerca marittima dell’UE
Questo Results Pack presenta 12 di questi progetti innovativi, come i progetti SMS e BRAAVOO che si sono entrambi occupati di rilevare tracce di una serie di inquinanti marini, con biosensori in grado di trasmettere i risultati in tempo reale, a sostegno del processo decisionale del settore della pesca e dei frutti di mare e le autorità ambientali. SEA-ON-A-CHIP hanno adottato un approccio simile sviluppando un sistema di pre-allarme per contaminanti comuni che sono un pericolo per la salute e l’ambiente. SEA LITTER CRITTERS ha adottato un approccio più pratico per la lotta all'inquinamento, con un dispositivo che letteralmente cattura e lavora i rifiuti in mare, usando una tecnologia al plasma. Alcuni progetti si sono concentrati maggiormente sullo sviluppo di modi per massimizzare l’efficienza delle imprese attuali. Per esempio, OCEANFISH ha sfruttato le correnti dell’oceano per consentire l’allevamento del pesce più a largo. Mentre TARGETFISH ha lavorato per fare in modo che i pesci di questi allevamenti rimanessero sani sviluppando vaccini con un mezzo di somministrazione efficace. ARRAINA ha studiato mangime a base di piante per i pesci di allevamento per ridurre la pressione sulle risorse marine, mentre IDREEM ha cercato di migliorare la produzione integrata del settore dell’acquacoltura europea per ridurre i rifiuti e incrementare la competitività. Infine, due progetti cercano di dare forma al futuro, ma in modi molto diversi. PHARMASEA ha studiato le profondità inesplorate degli oceani e i microbi marini alla ricerca di nuovi composti che potrebbero costituire la base di nuove medicine. Nel frattempo, il progetto SEACHANGE ha usato attività di sensibilizzazione per promuovere la conoscenza del ruolo vitale che gli ambienti marini hanno nella nostra vita di tutti i giorni, rivolte alle comunità urbane dell’Europa.