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Absorbable and wearable keratin-based nanofibers for wound healing and skin reconstruction

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Le medicazioni a base di cheratina facilitano la guarigione delle ferite

La cheratina è il principale componente strutturale dei capelli, delle unghie e della pelle. Alcuni scienziati europei stanno ora utilizzando la cheratina nelle medicazioni per le ferite per migliorarne il processo di guarigione.

Le ferite croniche, quali le ulcere diabetiche del piede, le ulcere venose delle gambe e le ulcere da decubito, sono caratterizzate da un processo di guarigione anomalo con difficoltà a formare coaguli di sangue e uno strato epiteliale sulla superficie della pelle. Nonostante cure ottimali, la guarigione efficace delle ferite croniche rappresenta una sfida medica significativa. Una nuova metodologia aiuta la produzione di una medicazione alla cheratina Recentemente sono stati dedicati notevoli sforzi allo sviluppo di prodotti attivi per la cura delle ferite che, oltre alla protezione antimicrobica, contengano ingredienti che promuovono la guarigione delle ferite. Il progetto SkinKer, finanziato dall’UE, ha sfruttato il ruolo fisiologico della cheratina nella ricostruzione della pelle per la guarigione di lesioni cutanee come quelle provocate dalle ustioni. Il progetto SkinKer è stato intrapreso da Kerline, un’azienda con una batteria di biomateriali a base di cheratina adatti per dermocosmetici, rilascio di farmaci o come fonte di aminoacidi e peptidi negli integratori. «Le medicazioni a base di cheratina possono potenzialmente migliorare gli esiti della guarigione ed evitare la necessità di un intervento chirurgico», spiega Alberto Del Rio, coordinatore del progetto e amministratore delegato di Kerline. Kerline ha sviluppato una tecnologia innovativa che offre un eccezionale vantaggio tecnologico e produttivo rispetto agli altri prodotti, in quanto consente la realizzazione di medicazioni più sicure, economiche e vantaggiose. Il metodo proprietario genera medicazioni in nanofibra dalla cheratina idrosolubile in combinazione con altri ingredienti farmaceutici attivi. «Questo è senza dubbio il risultato più rilevante del progetto», sottolinea Del Rio. I biomateriali FullKer® sono costituiti da cheratina ad alto peso molecolare che è omologa alla proteina​umana e presenta un’elevata attività biologica. Le fibre di cheratina generate sono biocompatibili, non immunogeniche e sicure poiché il processo di estrazione è a base d’acqua ed evita l’uso di solventi organici tossici. È importante sottolineare che le caratteristiche fisico-chimiche delle fibre di cheratina possono essere sfruttate per incorporare principi attivi o farmaci, per la personalizzazione della medicazione SkinKer. Le prospettive della medicazione SkinKer Nonostante la sperimentazione clinica sia ancora in corso, le fibre di cheratina sono state studiate a fondo in termini di rilascio di farmaci nel tempo, biodegradabilità e capacità di promuovere la crescita dei fibroblasti in vitro con risultati impressionanti. La medicazione SkinKer offre un rilascio controllato di farmaci prolungando la protezione antibatterica e agendo contro l’infiammazione localizzata. Inoltre, la struttura in nanofibra della medicazione fornisce un’impalcatura con un elevato rapporto superficie-volume che facilita l’adesione cellulare. Allo stesso tempo, protegge l’area della ferita dalla perdita di liquidi e proteine e aiuta nella rimozione degli essudati. Per questo motivo, la medicazione SkinKer rappresenta una soluzione ottimale per il trattamento e la rigenerazione del tessuto leso. Durante lo studio di fattibilità di SkinKer, i partner hanno definito le specifiche della medicazione e identificato il processo di certificazione richiesto per la commercializzazione del prodotto. In riferimento al passato, Del Rio afferma con orgoglio: «Il nostro successo deriva da una combinazione di impegno, dedizione e ricerca eccellente. L’esperienza acquisita durante il progetto servirà da guida per il futuro». I partner Kerline prevedono un aumento della produzione di fino a 1 milione di medicazioni nei prossimi 5 anni, che tuttavia richiede capitali di rischio e investimenti da parte di grandi aziende biomediche. Oltre alla costruzione di un impianto industriale per la produzione di grandi volumi, il progetto SkinKer ha identificato il potenziale mercato per lo sfruttamento commerciale della tecnologia. Indubbiamente, il mercato delle medicazioni è in rapida crescita in quanto la prevalenza delle ferite croniche nei cittadini degli Stati Uniti è simile a quella dell’insufficienza cardiaca.

Parole chiave

SkinKer, medicazione, cheratina, guarigione delle ferite, rilascio di farmaci, medicazione delle ferite, nanofibra, cura delle ferite

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