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Contenuto archiviato il 2023-03-20

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Innovativi micro sensori a fibra ottica pronti per la commercializzazione

Lo scienziato Davide Iannuzzi e il suo team hanno sviluppato un metodo per inserire nuovi dispositivi meccanici miniaturizzati sulle estremità delle fibre ottiche. Questa tecnologia ha molte applicazioni, come ad esempio quella di fornire una nuova generazione di piccoli senso...

Lo scienziato Davide Iannuzzi e il suo team hanno sviluppato un metodo per inserire nuovi dispositivi meccanici miniaturizzati sulle estremità delle fibre ottiche. Questa tecnologia ha molte applicazioni, come ad esempio quella di fornire una nuova generazione di piccoli sensori super sensibili per impieghi nella ricerca, in medicina e nell'industria. Il team ha ricevuto il supporto dal Consiglio europeo della ricerca (CER) sotto forma di due sovvenzioni. Il primo progetto finanziato dall'UE si chiamava FTMEMS ("Fibre-top micro-machined devices: ideas on the tip of a fibre") e garantiva l'avvio del secondo progetto, chiamato FTBATCH ("Small, but many: scalability to volume production in fibre-top technology"), per dimostrare che era possibile portare la tecnologia sul mercato in maniera competitiva. Iannuzzi paragona l'estremità arrotondata della fibra ottica a una piscina e il "cantilever della punta della fibra" a un trampolino. L'ispirazione per questa idea venne a Iannuzzi, che lavora presso la Vrije Universiteit Amsterdam, mentre stava conducendo alcuni esperimenti di fisica fondamentale. L'approccio consueto, che prevede di puntare un fascio laser su un cantilever, era scomodo e non sempre preciso. "Gli strumenti commerciali causavano effetti spuri", ricorda Iannuzzi. "Dopo alcune ricerche mi venne di chiedermi: perché non costruire il cantilever sull'estremità di una fibra ottica?". Questa idea innovativa possiede molti evidenti vantaggi. Mettendo assieme l'affidabilità meccanica dei microsistemi elettromeccanici (MEMS) con la precisione degli interferometri a fibra ottica, esso è molto sensibile. Inoltre, la sua rilevazione completamente ottica e le dimensioni che lo rendono portatile fanno sì che esso possa funzionare in condizioni estreme ed essere controllato a distanza. Senza il supporto del CER, Iannuzzi avrebbe incontrato delle difficoltà nettamente maggiori per dimostrare il valore commerciale delle sue idee innovative. Il supporto del CER ha aiutato il ricercatore a portare su scala industriale i processi di produzione e ad analizzare il possibile mercato di diverse applicazioni. Uno degli usi più promettenti di questa innovazione tecnologica è quello come sensori ultra versatili e super sensibili. Ad esempio, i cantilever sulla punta della fibra possono essere usati, senza bisogno di grosse e costose attrezzature, per microscopi a forza atomica (AFM) per registrare, "come la puntina di un giradischi", la superficie di un oggetto con una risoluzione su nano scala. Esistono anche altre promettenti strade per il cantilever sulla punta della fibra, come ad esempio la chirurgia mini invasiva. Con tutto questo potenziale in gioco, Iannuzzi ha scoperto che stare in laboratorio non era sufficiente e ha deciso di portare la sua idea sul mercato. Sfruttando la tradizione italiana dell'eccellenza nel design e dell'innovazione su piccola scala e anche l'acume olandese nel trasformare le idee in prodotti redditizi, Iannuzzi ha creato nel 2011 una start-up chiamata Optics11. "L'azienda sta andando molto bene", dice Iannuzzi con evidente piacere. "Noi abbiamo tre dipendenti e stiamo per assumerne un quarto, a cui vanno aggiunti i due fondatori. Noi stiamo ampliando la nostra gamma di applicazioni". In effetti, l'azienda sta seguendo un approccio guidato dal cliente alla propria tecnologia brevettata. Attraverso interazioni con scienziati e ricercatori in vari settori, dice Iannuzzi, Optics11 è in grado di identificare nuove idee entusiasmanti per le applicazioni. Oltre a portare benefici alla società e a fornire la base per nuovi affari e posti di lavoro, questo produce anche un benevolo effetto feedback. "Questo aiuta anche da una prospettiva accademica, generando idee per nuove direzioni di ricerca. Ad esempio, dopo aver parlato con alcuni neuroscienziati, noi stiamo ora studiando dei modi per applicare questa tecnologia nelle neuroscienze", dice. Vista la ben documentata difficoltà che l'Europa ha nel tradurre la ricerca in innovazione, i colleghi scienziati si potrebbero domandare come si trova Iannuzzi a combinare il camice da laboratorio con un completo da lavoro, per così dire. "Io trovo che essere un imprenditore sia molto interessante ed eccitante. Trovo sia molto stimolante", ha dichiarato con entusiasmo. Che consiglio darebbe questo scienziato-imprenditore agli altri ricercatori che desiderano compiere il balzo nel mondo degli affari? "Questo richiede un cambio di mentalità. Si deve sapere che non si tratta del proprio settore, e quindi si deve essere aperti all'apprendimento e a cogliere il giusto aiuto e consiglio", dice. E questo è esattamente quello che ha fatto Iannuzzi, cercando assistenza dall'ufficio di trasferimento tecnologico della sua università e mettendosi assieme a un imprenditore professionista per gestire l'azienda. Iannuzzi è inoltre diventato un consulente e mentore non ufficiale per i colleghi scienziati alla sua università, aiutandoli a valutare il modo migliore per portare le loro idee sul mercato. Pur riconoscendo l'importanza di innovazione e commercializzazione, Iannuzzi mette in guardia dai pericoli che derivano dal dare troppa enfasi a questo aspetto. "Risulta per noi importante dare agli scienziati l'opportunità di provare l'imprenditorialità accademica", dice. "Tuttavia, è sbagliato se si concentra tutto su di essa. Anche la ricerca di base è necessaria. " "Io non voglio vivere in un mondo senza filosofi", ha concluso.Per maggiori informazioni, visitare: OPTICS11 http://www.optics11.com/ Vrije Universiteit Amsterdam http://www.vu.nl/nl/index.asp

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