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Contenuto archiviato il 2023-03-16

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Ricercatori europei forniscono componente essenziale per telescopio di prossima generazione

I ricercatori europei si stanno ancora una volta assicurando di lasciare il proprio segno, anche quando si tratta delle zone più remote dello spazio. Essi hanno completato il MIRI o Mid InfraRed Instrument, una camera digitale e spettrometro all'avanguardia così sensibile da e...

I ricercatori europei si stanno ancora una volta assicurando di lasciare il proprio segno, anche quando si tratta delle zone più remote dello spazio. Essi hanno completato il MIRI o Mid InfraRed Instrument, una camera digitale e spettrometro all'avanguardia così sensibile da essere in grado di vedere una candela su una delle lune di Giove. Questo successo è stato celebrato con una speciale cerimonia di consegna, dal consorzio europeo che ha costruito il dispositivo all'Agenzia spaziale europea (ESA), presso l'Institute of Engineering and Technology a Londra il 9 maggio. MIRI sarà una componente integrale del Telescopio spaziale James Webb (JWST), destinato a prendere il posto del Telescopio spaziale Hubble nel 2018. Così chiamato in onore dell'amministratore della Nasa (National Aeronautics and Space Administration) che fu uno dei maggiori sostenitori della ricerca scientifica nello spazio, il JWST orbiterà attorno al Sole a una distanza di circa 1.500.000 chilometri. Da questo punto, conosciuto come punto di Lagrange L2, sarà possibile orbitare attorno al Sole in sincronia con la Terra. Da questo punto, esso punterà il suo telescopio verso le vaste profondità dello spazio e, se tutto va bene, catturerà momenti della "prima luce" dalle prime stelle in assoluto e la formazione delle prime galassie, oltre a offrire la possibilità di studiare meglio la nascita delle stelle e dei sistemi planetari. Quanto più in profondità nello spazio si guarda, tanto più ci si avvicina alla possibilità di vedere galassie formate, e si prevede che il JWST riuscirà a vedere galassie che si sono formate poche centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang. Thomas Henning, direttore dell'Istituto Max Planck di astronomia (MPIA) e uno dei responsabili del consorzio europeo che ha costruito lo strumento, spiega questa conquista tecnologica: "MIRI è sensibile a una particolare gamma di radiazioni nell'infrarosso [a lunghezze d'onda di 5 micrometri fino a 28 micrometri] che ci permettono di scrutare dentro le nubi in cui nascono stelle e pianeti, e di osservare queste nascite cosmiche in modo eccezionalmente dettagliato. Noi saremo in grado di studiare in dettaglio i vorticosi dischi di gas e polvere in cui si stanno formando i pianeti!" Questa capacità di catturare immagini nell'infrarosso è una componente rilevante del JWST. Le immagini scattate nello spettro visibile, anche se visivamente sbalorditive, forniscono ai ricercatori solo un'immagine parziale di ciò che si trova davvero nello spazio, poiché gas e polvere oscurano la nostra vista. L'infrarosso, d'altro canto, possiede la capacità di penetrare queste barriere di polvere, e ci può quindi fornire immagini di queste stelle nascoste. A parte scrutare le profondità più remote dello spazio, il JWST è anche perfettamente adatto per esplorare pianeti nel nostro sistema solare, comete e oggetti nella fascia di Kuiper. Ciò è possibile poiché gli oggetti relativamente freddi emettono la loro radiazione principalmente nello spettro infrarosso, ed è qui che possono essere meglio osservati. Altri oggetti stellari che devono essere studiati nello spettro infrarosso comprendono nane brune e nubi di mezzo interstellare che può essere costituito da gas in forma ionica, atomica e molecolare, polvere e raggi cosmici. Oltre 200 scienziati e ingegneri hanno impiegato oltre 10 anni di lavoro per sviluppare MIRI, dovendo superando molte sfide tecniche. Oliver Krause è stato a capo di un team presso il gruppo per l'astronomia spaziale all'infrarosso del MPIA che ha sviluppato molte soluzioni, tra cui i meccanismi per una ruota dei filtri. Oliver Krause spiega: "MIRI è uno strumento molto versatile, si possono inserire molti filtri differenti e altri elementi che permettono a MIRI di eseguire molti tipi diversi di misurazioni, come catturare immagini e spettri. Ma quando si tratta di telescopi spaziali, anche qualcosa di così semplice come posizionare un filtro in modo molto preciso davanti a un rivelatore rappresenta una grande sfida. La ruota dei filtri subirà dei grossi scossoni durante il lancio di Ariane 5, e successivamente dovrà funzionare con grande precisione per anni e anni, senza manutenzione, a una temperatura di -266 gradi centigradi." Gli oggetti che viaggiano nello spazio devono sopravvivere al viaggio fuori dall'atmosfera terrestre, e quindi operare a una temperatura vicina allo zero assoluto, -273 gradi centigradi. Dopo la speciale cerimonia a Londra, MIRI verrà trasportato al Goddard Space Flight Center della NASA nel Maryland negli Stati Uniti in un container ambientale progettato e costruito specificamente per proteggerlo dall'umidità e per mantenere costante la temperatura. Una volta arrivato, esso inizierà una fase di test di due anni per garantire che la sua integrazione con gli altri strumenti del JWST abbia successo e che sia pronto per il lancio nel 2018.Per maggiori informazioni, visitare: ESA: http://www.esa.int/esaCP/SEMIU8TWT1H_index_0.html Istituto Max Planck di astronomia: http://www.mpia.de/Public/menu_q2e.php

Paesi

Germania

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