Finanziamenti UE per metodi innovativi in grado di diminuire le emissioni
Il Politecnico di Darmstadt, in Germania, ha avviato un impianto pilota per testare due metodi innovativi per la cattura del biossido di carbonio (CO2) che richiederebbero un minore impiego di energia e costi operativi più bassi rispetto ai metodi finora utilizzati. Si tratta del "carbonate looping" e del "chemical looping", alla cui sperimentazione sono ora impegnati vari ricercatori. Per questo progetto l'Unione europea ha stanziato ben 1,1 milioni di euro nell'ambito del Fondo di ricerca carbone e acciaio. È provato che la combustione di combustibili fossili, come carbone, olio combustibile e gas naturale libera ingenti quantità di CO2, contribuendo in modo significativo al surriscaldamento globale. La cattura e il sequestro del carbonio sono state considerate tecnologie chiave in grado di ridurre le emissioni e di consentire lo sviluppo di centrali elettriche più ecocompatibili. Gli ambientalisti ritengono che tali tecnologie potrebbero permettere di ridurre pressoché a zero le emissioni di CO2 derivanti dall'uso dei combustibili fossili e contribuire quindi a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Tuttavia, come osservano i ricercatori, le quantità di energia e i costi operativi maggiori della media richiesti dai primi tentativi intrapresi per la cattura della CO2 mettono in dubbio l'efficienza e l'attuabilità di tali tecnologie. I due nuovi metodi attualmente al vaglio dell'Istituto per i sistemi energetici e le relative tecnologie del Politecnico di Darmstadt presso l'apposito impianto pilota dovrebbero consentire di abbassare le emissioni di CO2 fino a renderle vicino allo zero, senza richiedere quantità aggiuntive di energia e comportando aumenti contenuti sul piano dei costi operativi. Il dott. Bernd Epple, insieme ai suoi 26 colleghi, è attualmente impegnato nell'analisi dei metodi definiti "carbonate looping" e "chemical looping". Il Politecnico di Darmstadt ha impiegato ben 20 mesi per costruire uno spazio per la sperimentazione alto 20 metri all'interno del Campus Lichtwiese. Entrambi i metodi sperimentati utilizzano sostanze naturali e riducono di oltre il 50% la quantità di energia attualmente necessaria per la cattura del carbonio. Il dott. Epple ha dichiarato: "Questi metodi rappresentano delle vere e proprie pietre miliari per la costruzione di centrali prive di emissioni di CO2. Potrebbero consentire la costruzione di centrali alimentate a carbonio, olio e gas naturale in grado di produrre energia in modo efficiente ed economico senza inquinare l'ambiente. Il metodo "carbonate looping" sfrutta il calcare naturale per catturare il biossido di carbonio dal flusso di gas di scarico in transito nei fumaioli delle centrali nel reattore in cui avviene la prima fase. Il biossido di carbonio puro viene successivamente riliberato in un secondo reattore per poi essere stoccato. Il vantaggio di questo metodo è rappresentato dalla possibilità di attuarlo anche nelle centrali esistenti. I ricercatori aggiungono che nelle centrali di nuova generazione, l'applicazione di questo metodo consentirà di catturare il biossido di carbonio senza comportare alcuna perdita di efficienza sul piano energetico. Con questo metodo una combustione bifasica senza fiamma produce un flusso di gas di scarico contenente solo CO2 e vapore acqueo. Il biossido di carbonio può poi essere catturato e stoccato.
Paesi
Germania