Internet mobile su una piattaforma unica
Il mondo in continuo cambiamento in cui viviamo e la necessità di essere sempre in movimento costringe i ricercatori a concepire, sviluppare e mettere sul mercato tecnologie avanzate. Un esempio è costituito dall'internet mobile che sta crescendo più veloce di un batter d'occhio. Un gruppo di esperti finanziati dall'UE della ricerca e dell'industria del web mobile ha unito le forze per creare una piattaforma open source (OS) e componenti software che permetteranno l'uso di servizi multipiattaforma e faranno in modo che le tecnologie funzionino in schermi multipli. Il progetto WEBINOS ("Secure webOS application environment") è stato finanziato con ben 10 Mio EUR dal Tema "Tecnologie dell'informazione e della comunicazione" (TIC) del Settimo programma quadro (7° PQ). Il consorzio, che comprende 20 membri ed è guidato dall'Istituto Fraunhofer per i sistemi di comunicazione aperta (FOKUS), rappresenta, tra gli altri, l'elettronica di consumo e il settore automobilistico. Verranno offerte tecnologie standardizzate e interoperabili che daranno ai designer di software gli strumenti di cui hanno bisogno per far diventare realtà le applicazioni e i servizi web che possono essere usati e scambiati a tutti i livelli. I limiti attuali derivano dalle specifiche hardware e dai sistemi operativi; le persone usano sistemi diversi per ottenere risultati simili. Lo strumento open source WEBINOS cambierà tutto. Il settore che trarrà maggiori benefici dallo sviluppo di questo strumento open source è quello multimediale. In una dichiarazione, i partner di WEBINOS hanno detto che gli utenti saranno in grado di "condividere foto sui loro telefoni cellulari, televisioni (TV) e personal computer (PC) usando la stessa applicazione per le foto in tutte le piattaforme". Tra i partner del settore industriale che stanno dando contributi fondamentali al progetto WEBINOS ci sono Sony Ericsson Mobile Communication (Sweden), Telecom Italia, Deutsche Telekom, la sezione ricerca e tecnologia del gruppo BMW (Germania) e la sezione britannica della Samsung Electronics. Tra i partner provenienti dal mondo della ricerca ci sono il Politecnico di Atene (Grecia), l'Istituto interdisciplinare della tecnologia della banda larga (Belgio) e il Politecnico di Torino (Italia). Per quando riguarda la garanzia di standard per la piattaforma di riferimento, il sostegno è fornito dal World Wide Web Consortium (W3C) con sede in Francia, un ente per gli standard internet mondiali che sviluppa protocolli e linee guida per garantire una crescita a lungo termine per il web. "Lo scopo del progetto è quello di creare "una piattaforma di applicazione universale"," ha spiegato il leader del progetto, il dott. Stephan Steglich del Fraunhofer FOKUS. "Questo significa che miriamo a permettere l'uso di applicazioni web in modo costante e sicuro su tutti gli schermi abilitati a internet, tra cui i telefoni cellulari, i PC, le TV e le unità di intrattenimento in-car." Secondo il piano del progetto, il consorzio svilupperà requisiti che siano basati sull'industria e non su una particolare organizzazione. Secondo gli esperti, questa tecnologia open source costituirà un enorme vantaggio per il mercato. "Vogliamo superare le restrizioni applicate dalle tecnologie brevettate e specifiche di un operatore, permettendo la progettazione rapida di applicazioni più personalizzate, sicure e innovative," ha sottolineato il dott. Steglich. "Il nostro obiettivo è lo sviluppo di una piattaforma sicura che faciliti la creazione di applicazioni per dispositivi e sistemi operativi multipli ed eterogenei." Si prevede che questa nuova tecnologia promuova legami più forti tra aziende, sviluppatori, produttori e operatori. "Questa nuova tecnologia eliminerà alcune delle barriere economiche associate allo sviluppo di piattaforme di internet mobile," si legge nella dichiarazione. Il risultato finale vedrà le società in grado di sviluppare nuovi modelli di business e di rivedere la propria posizione sul mercato del multimediale mobile.
Paesi
Belgio, Germania, Grecia, Francia, Italia, Svezia, Regno Unito