Una volta Venere era abitabile?
Oggi, Venere corrisponde alla nostra idea dell'Inferno: temperature 2 o 3 volte superiori a quelle di un forno, un'atmosfera nociva e una pressione superficiale circa 100 volte quella della Terra - e quindi pochissima acqua. In passato però il pianeta potrebbe essere stato molto più simile alla nostra Terra e potrebbe aver avuto persino oceani. A quattro anni dall'inzio della missione europea Venus Express, gli scienziati stanno svelando i misteri di questo pianeta. Venere è il pianeta più vicino alla Terra. Le sue dimensioni e la sua massa sono paragonabili con quelle del nostro pianeta e si è formato in un periodo simile e a partire da materiali simili. Venere però adesso è completamente diversa. "Capire l'evoluzione di Venere dovrebbe aiutarci a capire non solo l'evoluzione della Terra ma forse anche dei sistemi planetari (al di fuori del sistema solare)," ha detto il dott. Colin Wilson dell'Università di Oxford nel Regno Unito. L'Agenzia spaziale europea (ESA) ha lanciato la missione Venus Express per svelare i misteri del piccolo pianeta nel novembre del 2005. Arrivato ad aprile 2006, il satellite esamina Venus già da quattro anni. "Venus Express continua a costituire una ricca fonte di dati e informazioni" e la conferenza di quest'anno (tenutasi a giugno ad Aussois, Francia) ha contribuito a svelare alcune delle più interessanti scoperte fatte finora, secondo Håkam Svedhem, uno degli scienziati del progetto Venus Express. Venus Express ha fornito ai ricercatori un quadro completo della struttura, la composizione e le dinamiche del pianeta, nonché immagini mai viste prima della Venus Monitoring Camera. "La composizione basilare di Venere è molto simile a quella della Terra," ha spiegato il dott. Svedhem, tranne che per l'acqua che è abbondante sulla Terra e praticamente inesistente su Venere. Miliardi di anni fa però Venere aveva probabilmente molta più acqua e i dati del Venus Express hanno confermato che il pianeta ha perso grandi quantità di acqua nello spazio a causa delle radiazioni ultraviolette del Sole. "Tutto fa pensare che in passato ci fossero grandi quantità di acqua su Venere," ha sottolineato il dott. Wilson. Ma questo non significa necessariamente che ci fossero oceani sulla sua superficie. Il dott. Eric Chassefière, esperto di pianeti presso l'Université Paris-Sud in Francia, ha sviluppato un modello computerizzato che suggerisce che l'acqua si trovasse per lo più nell'atmosfera del pianeta e non sulla sua superficie e che fosse esistita solamente nelle prime fasi della vita di Venere. È difficile verificare questa ipostesi. Il dott. Chassefière crede che ulteriori modelli, insieme ad altri dati provenienti da Venus Express, aiuteranno gli scienziati a capire l'evoluzione del pianeta. In passato, sia la Russia che gli Stati Uniti hanno inviato veicoli spaziali sul nostro vicino; gli scienziati hanno poi messo da parte Venere per circa dieci anni fino al lancio di nuove imprese spaziali. Le prossime missioni forniranno più dati e contribuiranno a svelare i misteri di Venere. In particolare la missione giapponese Akatsuki dovrebbe raggiungere Venere a dicembre 2010. Osserverà il pianeta da un'orbita diversa e fornirà informazioni complementari a quelle apportate da Venus Express.