La Spagna consegna le redini della presidenza dell'UE al Belgio
Il governo spagnolo ritiene di essere riuscito a stabilire, portare avanti e raggiungere gli obiettivi previsti dall'agenda politica per il suo semestre di presidenza del Consiglio dell'Unione europea. A capo del Consiglio dal 1° luglio al 31 dicembre di quest'anno ci sarà invece il Belgio. Felipe Petriz, segretario di stato spagnolo per la Ricerca, ha presentato al Parlamento europeo (in Belgio) i risultati ottenuti dalla presidenza spagnola nel campo della scienza e dell'innovazione. "La presidenza spagnola ha perseguito e raggiunto con successo gli obiettivi dell'agenda politica che aveva stabilito quando ha acquisito l'incarico", ha affermato Petriz, aggiungendo che il ministero aveva concepito un "programma ambizioso e proattivo" articolato in tre fasi fondamentali, ovvero integrazione, coinvolgimento e inclusione. L'integrazione, in particolare, mirava a sviluppare ulteriormente lo Spazio europeo della ricerca (SER), considerato dai cittadini un vero e proprio mercato interno europeo della ricerca, in grado di rafforzare la cooperazione a livello paneuropeo e il coordinamento delle attività di ricerca nazionali. La presidenza spagnola si è inoltre rivelata fondamentale per la promozione del concetto di "Europa della conoscenza", dando maggior impeto alla mobilità transfrontaliera dei ricercatori. "Siamo convinti di aver contribuito in modo significativo al futuro sviluppo dello Spazio europeo della ricerca", ha commentato il segretario di stato spagnolo Petriz. In merito al coinvolgimento, invece, lo stesso Periz ha affermato che la totalità dei ministri dell'UE ha supportato la dichiarazione di Donostia/San Sebastiàn dedicata alla scienza per la ripresa economica, che sottolinea appunto l'importanza del ruolo della scienza per superare la crisi finanziaria mondiale. Petriz ha poi parlato dell'inclusione, dicendo che la presidenza spagnola è riuscita a sensibilizzare l'opinione pubblica su come la scienza può efficacemente favorire lo sviluppo dell'umanità. Diego López Garrido, il segretario di stato spagnolo per l'UE, ha affermato che la presidenza belga porterà a termine o avanti molte delle questioni prioritarie stabilite dalla presidenza spagnola. Gli spagnoli, per esempio, hanno reso prioritario a livello istituzionale l'accordo politico raggiunto il 21 giugno a Madrid (Spagna) sull'introduzione dei servizi diplomatici europei. L'attività verrà proseguita dalla presidenza belga nel corso dei mesi a venire. Da luglio a dicembre, la presidenza belga lavorerà inoltre per implementare molte delle iniziative economiche che sono state delineate durante la presidenza spagnola. L'implementazione della strategia Europa 2020 ne è un esempio, ha spiegato Petriz. La presidenza in carica lavorerà poi su una serie di proposte per la regolamentazione dei mercati finanziari atte a prevenire il verificarsi di eventuali crisi future. La presidenza belga ha inoltre intenzione di portare avanti l'attività dell'Unione europea in materia di coesione sociale e occupazione, ambiente, clima ed energia, ricerca e sviluppo (R&S), politica industriale e linee guida per l'impiego e l'adozione del bilancio europeo 2011. Oltre a lavorare su queste tematiche, la nuova presidenza approfondirà il programma di Stoccolma, volto a definire un quadro per le politiche dell'UE, la cooperazione doganale, i servizi di soccorso, la cooperazione in materia di diritto civile e penale, l'asilo e le politiche su migrazione e visti per il periodo 2010-2014. "I contorni del programma stilato e poi passato da una presidenza a quella successiva sono molto chiari; le questioni trattate comprendono proposte legislative e argomenti e problematiche di vitale importanza per l'equilibrio politico dell'UE, la sua struttura istituzionale e per l'immagine e lo stesso successo della nostra presidenza", ha detto Olivier Chastel, ministro belga per gli Affari europei.
Paesi
Belgio, Spagna