Consiglio "Competitività" attira l'attenzione sulla strategia 2020
Durante l'ultima riunione del consiglio "Competitività", tenutasi il 1° e 2 marzo a Bruxelles, in Belgio, c'è stato uno scambio di opinioni sulla nuova strategia 2020 per l'occupazione e la crescita. Il dibattito si è incentrato sulla nuova strategia dal punto di vista del mercato interno e contribuirà al quadro generale della nuova strategia. "L'Unione europea deve rafforzare il mercato unico, che è uno degli elementi più importanti per contribuire alla crescita sostenibile e alla creazione di posti di lavoro di qualità; un unico mercato interno, trasparente e non protezionistico", ha detto Diego López Garrido, segretario di stato spagnolo per l'Unione europea e uno dei tre presidenti congiunti della riunione. I ministri hanno discusso sul modo migliore per iniziare a progettare la strategia 2020, su come garantire gli impegni politici verso la strategia da parte di tutti gli Stati membri e su come definire obiettivi chiari, ambiziosi e realistici per l'occupazione e la crescita, e favorire la competitività di tutta l'Unione europea. La strategia 2020 si baserà sui successi raggiunti dalla strategia di Lisbona (attiva dal 2000 al 2010), il piano d'azione per lo sviluppo creato dall'UE per stimolare la crescita e creare posti di lavoro migliori e più numerosi. La strategia 2020 dovrebbe contribuire a far partire la ripresa dalla crisi economica attuale e creare un nuovo e ambizioso programma di riforme strutturali, sia a livello nazionale che comunitario. La strategia 2020 porterà avanti il processo della strategia di Lisbona di creare la crescita nel quadro di uno sviluppo sostenibile, aumentando gli investimenti pubblici nelle infrastrutture, ponendo la ricerca e la tecnologia tra le priorità dell'agenda economica e investendo in un'economia più verde. I membri del consiglio "Competitività" hanno convenuto su molte aree relative alla nuova strategia, compresa l'importanza di potenziare il mercato interno e di evitare il protezionismo, di incoraggiare l'industria europea ad avviarsi verso un'economia verde e sostenibile, nonché la necessità di mettere la ricerca e l'innovazione al centro della nuova strategia. Essi hanno inoltre concordato che la ricerca deve concentrarsi sulle questioni attuali più urgenti, quali i cambiamenti climatici, l'energia, la sicurezza alimentare, la salute e la questione demografica. Tutti sono stati d'accordo sul fatto che lo Spazio europeo della ricerca (SER) dev'essere esteso il più possibile e che gli strumenti da utilizzare a questo scopo dovrebbero includere gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione, e gli investimenti in infrastrutture fisiche, come ad esempio le reti energetiche e dei trasporti, e le tecnologie innovative. È stata anche riconosciuta la massima importanza del rafforzamento del "triangolo della conoscenza": istruzione, ricerca e innovazione. C'è stato un ampio accordo sulla necessità di rafforzare l'interscambio industriale, tecnologico ed energetico all'interno dell'economia europea e di migliorare il quadro normativo per le piccole e medie imprese (PMI), in modo da facilitare il loro accesso alle opportunità di ricerca e ai meccanismi finanziari. Il Consiglio ha inoltre adottato una risoluzione volta a rafforzare il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale (IPR) nel mercato interno. Inoltre, i ministri hanno adottato delle conclusioni su un partenariato europeo per i ricercatori. C'è stato un accordo sull'importanza di incoraggiare la mobilità dei ricercatori in tutta l'UE e di prevedere un coordinamento delle questioni relative alla sicurezza sociale e alle pensioni integrative. Le conclusioni saranno discusse dai ministri per l'occupazione e politiche sociali alla loro prossima riunione dell'8 marzo. Infine, i ministri hanno adottato delle conclusioni sulla struttura e i meccanismi del Consiglio europeo della ricerca (CER). Tra le altre cose, i ministri invitano la Commissione a procedere ad una valutazione indipendente nel 2011, come follow-up alle raccomandazioni formulate nella relazione del CER dell'anno scorso. Altri fattori affrontati nelle conclusioni riguardano il processo di valutazione, l'integrazione delle funzioni scientifiche e amministrative, e la semplificazione delle procedure. I ministri fanno notare che, se si dimostreranno efficaci per il CER, le misure di semplificazione potrebbero essere estese all'intero programma quadro. I ministri concludono invitando la Commissione a "sostenere il CER nei suoi sforzi di promuovere la propria capacità di attirare - ma anche di aiutare al momento di ritorno nel loro paese - gli scienziati più dotati del mondo e di incoraggiare la partecipazione di scienziati provenienti dal settore industriale o imprenditoriale".