Skip to main content
European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS
CORDIS Web 30th anniversary CORDIS Web 30th anniversary

Article Category

Contenuto archiviato il 2023-03-07

Article available in the following languages:

Le esplosioni stellari portano calcio alle nostre ossa

Un team internazionale di scienziati ha scoperto un'esplosione di una stella che produce enormi quantità di calcio, il quale va a finire nelle nostre ossa. La ricerca, finanziata in parte attraverso una borsa di studio Marie Curie IRG (International Reintegration Grant), nell'...

Un team internazionale di scienziati ha scoperto un'esplosione di una stella che produce enormi quantità di calcio, il quale va a finire nelle nostre ossa. La ricerca, finanziata in parte attraverso una borsa di studio Marie Curie IRG (International Reintegration Grant), nell'ambito del Settimo programma quadro (7° PQ) dell'UE, fornisce inoltre informazioni su come queste stelle ricche di calcio possono rappresentare una nuova classe di supernovae. Le scoperte sono state pubblicate sulla rivista Nature. L'uso di telescopi robotici negli ultimi 10 anni circa ha fatto aumentare la curiosità degli astronomi a proposito delle stelle in esplosione. Nel 2005 i ricercatori del telescopio automatico Katzman (KAIT) presso l'Università della California, Berkley, negli Stati Uniti, hanno scoperto la singolare supernova (SN) 2005E, una delle otto "supernovae ricche di calcio" conosciute. "Tra le tante supernovae che stiamo localizzando, ne stiamo scoprendo alcune particolari, che potrebbero rappresentare meccanismi fisici diversi rispetto ai due tipi conosciuti o che potrebbero essere semplicemente variazioni delle caratteristiche standard," ha spiegato il professor Alex Filippenko, Direttore del KAIT e uno degli autori dello studio. "Ma la SN 2005E è un tipo di esplosione diverso. Insieme alle altre supernovae ricche di calcio potrebbe costituire una vera e propria sottoclasse e non semplicemente un caso isolato." Secondo il professor Filippenko, la SN 2005E è diversa dalle due classi principali di supernovae: Il tipo di supernova Ia è il risultato di una violenta esplosione di una stella nana bianca (quel che rimane di una stella che ha completato il suo normale ciclo vitale); e il tipo Ib/c o tipo II sono categorie di esplosioni stellari generate dal collasso del nucleo di stelle grandissime. Quest'ultimo gruppo si lascia dietro buchi neri o stelle di neutroni. Questo recente studio, condotto sotto la guida del Dott. Hagai Perets dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics negli Stati Uniti (CfA) e del Dott. Avishay Gal-Yam del Weizmann Institute of Science in Israele, dimostra come la stella originaria fosse una stella nana di piccola massa che rubava l'elio da un'altra stella nana bianca finchè la temperatura e la pressione non haon innescato un'esplosione termonucleare che ha fatto saltare almeno gli strati più esterni della stella, cancellandola forse completamente. "La stella donatrice è stata probabilmente completamente distrutta in questo processo, ma non siamo sicuri sul destino della stella che prelevava l'elio," ha detto il dott. Gal-Yam. "Non avevamo mai visto uno spettro come questo," ha dello il co-autore, dott. Paolo Mazzali dell'Istituto Max-Plank di Astrofisica in Germania e della Scuola Normale Superiore in Italia. "Era chiaro che la singolare coposizione chimica di questa esplosione era fondamentale per capirla." Secondo le stime del team circa il 50% della massa esplosa era costituita da calcio. I ricercatori affermano che questo potrebbe spiegare il perchè l'universo e i nostri corpi sono tanto ricchi di questo elemento. Se appena un paio di esplosioni stellari come questa si verificassero ogni secolo, ciò basterebbe per generare il calcio che si trova nelle galassie, come la Via Lattea, e nelle creature viventi del nostro pianeta. Nel frattempo alcuni ricercatori dell'Università di Hiroshima in Giappone, che presentano i risultati di un loro studio sullo stesso numero di Nature, affermano che l'inizio della SN 2005E è stato enorme e che essa ha subito il tipo di collasso che si può osservare nelle supernovae di tipo II. "La situazione adesso è confusa," ha commentato il professor Filippenko. "Ma speriamo che, trovando altri esempi di questa sottoclasse di supernovae insolite e osservandole più attentamente, scopriremo nuove variazioni sul tema e capiremo meglio il tipo di fisica che le regola." Commentando l'importanza di questo studio, il co-autore Dae-Sik Moon dell'Università di Toronto in Canada ha detto: "L'esplosione di una supernova è l'evento più ricco di energia e brillante che possa verificarsi nell'universo. È ricco di informazioni, non solo su come muoiono le stelle, ma anche utili per capire l'origine della vita e l'espansione dell'universo." A questo lavoro hanno contribuito anche scienziati provenienti dal Cile e dal Regno Unito.

Paesi

Canada, Cile, Germania, Italia, Regno Unito, Stati Uniti

Articoli correlati