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Contenuto archiviato il 2023-03-07

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Scienziati ricompongono i pezzi della ricerca sul Parkinson

Ricercatori finanziati dall'UE in Germania hanno scoperto che tre fattori devono coincidere affinché si sviluppi il morbo di Parkinson, una malattia neurodegenerativa. I risultati, pubblicati sulla rivista Public Library of Science (PLoS) Biology, sono un importante passo avan...

Ricercatori finanziati dall'UE in Germania hanno scoperto che tre fattori devono coincidere affinché si sviluppi il morbo di Parkinson, una malattia neurodegenerativa. I risultati, pubblicati sulla rivista Public Library of Science (PLoS) Biology, sono un importante passo avanti nella nostra comprensione di ciò che causa questa patologia debilitante. Le nuove scoperte sono il risultato del progetto NEURONE ("Molecular mechanisms of neuronal degeneration: from cell biology to the clinic"), finanziato dall'UE con 8,3 milioni di euro attraverso l'area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (6° PQ), e del progetto MOLPARK ("Molecular mechanisms of neuronal restoration: novel approaches for Parkinson's disease"), finanziato con 3,47 milioni di euro nell'ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° PQ). Ulteriore supporto è arrivato attraverso i meccanismi di finanziamento comunitario Marie Curie. Con l'invecchiamento della popolazione mondiale, diventa sempre più cruciale scoprire i meccanismi che sono alla base di malattie degenerative come il Parkinson, che si sviluppa normalmente tra i 45 ei 60 anni di età. Il Parkinson è una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale (SNC) e colpisce più di 300.000 persone nella sola Germania. Si stima che oltre 6 milioni di persone soffrono di malattia in tutto il mondo e il numero continua a crescere. Il Parkinson colpisce le capacità motorie, il linguaggio, il controllo muscolare, il movimento e l'equilibrio. Spesso chi ne soffre presenta tremore a riposo e non è in grado di controllare i movimenti delle proprie membra. Il morbo di Parkinson si sviluppa in seguito ad una riduzione dell'attività del neurotrasmettitore dopamina nel cervello. Nonostante anni di ricerche approfondite, gli scienziati non sono ancora riusciti a scoprire che cosa causa i cambiamenti molecolari che ne scatenano l'insorgenza. Negli ultimi 10 anni si sono compiuti notevoli progressi per quanto riguarda il Parkinson, tra cui l'individuazione di vari geni coinvolti nello sviluppo della forma ereditaria della malattia. Altre ricerche hanno dimostrato che i fattori di crescita delle cellule nervose, come il GDNF (fattore neurotrofico derivato da cellule gliali), riducono il tasso con cui vengono distrutte le cellule nervose nelle aree del cervello colpite da Parkinson. Il team ha compiuto la svolta quando ha scoperto che nei modelli murini la morte delle cellule nella substantia nigra (il mesencefalo) avveniva in presenza di tre fattori di particolare: un gene malattia difettoso (il gene DJ-1), un difetto nella risposta ad un fattore di crescita e l'invecchiamento del topo. "Anche se sospettavamo che questo potesse essere il caso, fino ad oggi non ne avevamo le prove effettive", ha detto il dottor Liviu Aron dell'Istituto Max Planck di Neurobiologia a Martinsried (Germania), che è l'autore principale dello studio. "Scoprire che esiste un collegamento tra la risposta a un fattore di crescita e il gene DJ-1 è estremamente interessante", ha aggiunto il professor Rüdiger Klein, anche lui dell'Istituto Max Planck. "I fattori ambientali influenzano la disponibilità di fattori di crescita e le loro interazioni con i fattori genetici possono aiutarci a capire meglio la malattia di Parkinson".

Paesi

Germania

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