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Contenuto archiviato il 2023-03-07

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Le mappe del CCR supportano le operazioni di salvataggio ad Haiti

Una valutazione preliminare dei danni elaborata sulla base delle immagini dei satelliti e pubblicate dal Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione europea rivela che gli edifici danneggiati o distrutti dal sisma che ha colpito Haiti lo scorso 12 gennaio sono circa 4.000...

Una valutazione preliminare dei danni elaborata sulla base delle immagini dei satelliti e pubblicate dal Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione europea rivela che gli edifici danneggiati o distrutti dal sisma che ha colpito Haiti lo scorso 12 gennaio sono circa 4.000. La Commissione europea supporta le operazioni di soccorso sull'isola caraibica in molti modi. Uno degli aspetti più importanti del lavoro svolto dall'UE nel paese colpito dal disastro è costituito dall'elaborazione di dati e mappe che dimostrano che nella capitale Port-au-Prince e nel vicino villaggio di Carrefour il sisma, di magnitudo 7.0 ha causato il crollo di circa 2.000 tra abitazioni, edifici amministrativi, scuole e ospedali. Le mappe, che evidenziano danni di enorme portata nella città, sono basate sull'analisi delle immagini satellitari ad alta risoluzione di Port-au-Prince prima e dopo il terremoto. Poiché le immagini satellitari non mostrano i danni interni agli edifici, la stima dei danni evidenziati dalle mappe dovrà quasi certamente essere corretta al rialzo. Una rapida valutazione dei danni fornisce informazioni estremamente utili alla pianificazione degli interventi di sostegno e ricostruzione da parte dei governi e delle squadre di salvataggio. Nel frattempo, un team di ricercatori guidato dal professor John McCloskey dell'Università dell'Ulster (Regno Unito) ha appena pubblicato un nuovo studio sulla rivista Natural Geoscience che invita i governi e le organizzazioni non governative che prestano assistenza ad Haiti ad agire d'anticipo, in modo tale da poter salvare vite umane nell'evenienza che l'isola sia colpita da un nuovo sisma, anziché aspettare che lo stesso si verifichi. "Non possiamo continuare a rifiutarci di accettare l'inevitabile", ha affermato il professor McCloskey. "I terremoti si verificano e mietono vite umane e continueranno a mieterne ancora se non ci organizziamo in modo efficace. Dobbiamo muoverci adesso". Il gruppo di ricerca del professor McCloskey ha analizzato il sisma che ha causato lo Tsunami del 26 dicembre 2004. Il suo team aveva avvertito della possibilità che un altro sisma si abbattesse sull'area di Sumatra, nell'Oceano Indiano, appena 10 giorni prima che un terremoto scuotesse Padang (Indonesia) nel settembre 2009, causando la morte di 1.000 persone. Per diversi anni, gli scienziati avevano attirato l'attenzione sull'eventualità di un terremoto a ovest di Sumatra dovuto all'enorme quantità di energia immagazzinata nel corso dei 200 anni precedenti in seguito alle collisioni tra la placca oceanica indiana e quella asiatica. "Si è formato un vero e proprio arco", aveva avvertito il professore. "Per centinaia di anni, l'energia viene immagazzinata quando le placche tettoniche si piegano e si deformano. Poi, in una manciata di secondi, l'energia si libera provocando un terremoto di grandi dimensioni e determinando, a volte, la flessione del fondale marino che dà origine a uno tsunami. Tutti gli indicatori sono puntati in un'unica direzione, ovvero in direzione di Sumatra. Ci si aspetta un altro sisma di grandi proporzioni nella zona e potrebbe verificarsi da un giorno all'altro. Pur ammettendo che la scienza non fornisce tutte le risposte, il professor McCloskey ha messo in evidenza che è possibile prepararsi efficacemente all'avvento dei terremoti. "Sappiamo che questo terremoto si verificherà e potremmo avere ancora anni o decenni per prepararci", ha detto. "È necessario metterci al lavoro immediatamente per prepararci in modo adeguato se non vogliamo assistere di nuovo alla morte di bambini perché mancano gli strumenti per applicare qualche punto o un gesso per una gamba rotta. Il terremoto che ha colpito Pandang a settembre e la tragedia di Haiti pongono l'accento sull'importanza della preparazione".

Paesi

Haiti, Regno Unito

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