Gli esperti invitano ad adottare un nuovo approccio alla ricerca e all'innovazione in Europa
I ricercatori e gli esperti del settore industriale hanno invitato la Commissione europea e il Parlamento europeo ad avviare un cambiamento radicale nell'ambito delle politiche comunitarie in materia di ricerca e innovazione. In una dichiarazione congiunta presentata il 7 dicembre al Parlamento europeo, hanno evidenziato non solo la necessità di apportare dei miglioramenti, ma anche di avviare una pianificazione a lungo termine ottimizzata, che consenta all'Unione europea di rimanere competitiva. Questi esperti hanno visto nella nuova Commissione e nell'entrata in vigore del nuovo trattato di Lisbona l'opportunità di dare voce alle proprie preoccupazioni e hanno elaborato una serie di raccomandazioni che - secondo quanto ritengono - potrebbero essere utili all'Unione europea per superare le sfide attuali e future. Per prima cosa è essenziale dedicare grande attenzione ai cambiamenti sociali in atto. Questo significa che è necessario spostare l'attenzione dal ritmo a cui avvengono i cambiamenti tecnologici, per destinarla alla direzione verso la quale essi muovono. In questo contesto, gli esperti richiedono inoltre programmi più coerenti e un approccio più sistematico da parte delle istituzioni europee nell'analisi delle tendenze sul lungo periodo. In secondo luogo, i cinque gruppi di esperti hanno evidenziato che dovrebbe essere incoraggiata la creazione di nuove reti, istituzioni e politiche per la cosiddetta "open innovation" (innovazione aperta). È opinione condivisa tra questi esperti che la ricerca e l'innovazione richiedano una collaborazione di tipo aperto, che a sua volta richiede un ambiente aperto per lo scambio di conoscenze, talenti e servizi. "In Europa abbiamo più di 2000 cluster di innovazione, alcuni di rilevanza globale", si legge nella relazione. "Nonostante 30 anni di tentativi, non disponiamo ancora di un sistema brevettuale comune a livello europeo. La mobilità dei ricercatori è ancora limitata. Per cambiare questi fattori abbiamo bisogno di politiche che incoraggino la creazione di nuove reti, di istituzioni basate sulla conoscenza e che promuovano la mobilità per integrare l'innovazione europea nella creazione di valore a livello globale". Inoltre, la dichiarazione raccomanda all'Unione europea di investire maggiormente nell'ambito della ricerca, dell'istruzione e dell'innovazione, in parte attraverso programmi di co-investimento più coraggiosi. Nel contempo, i programmi di ricerca, sviluppo e innovazione (RSI) dovrebbero essere meglio coordinati e pianificati sia a Bruxelles che nei singoli Stati membri. Infine, gli esperti sottolineano che sarebbe necessario che all'interno dell'Unione europea i concorsi aperti diventassero la norma. "La parola d'ordine dei programmi di ricerca, sviluppo e innovazione comunitari deve essere 'eccellenza'. [...] I programmi RSI devono soprattutto concentrarsi sulla penuria di risorse. È questo l'unico modo per essere competitivi a livello globale". "L'Unione europea ha bisogno di un nuovo approccio industriale in grado di spostare il centro della discussione e dell'agenda sull'innovazione e la conoscenza", ha commentato la portoghese Maria Da Graça Carvahlo, membro del Parlamento europeo, che ha ospitato l'incontro insieme al collega britannico James Elles. "Questo approccio sta emergendo ora che le aziende europee stanno iniziando a porre le basi per una Rivoluzione industriale 'del dopo carbonio'." "L'Unione europea non ha ancora adottato un sistema di programmazione a lungo termine, mentre gli Stati Uniti e la Cina vi dedicano grande importanza", ha commentato il dottor Elles. "È necessario istituire un sistema interistituzionale per l'identificazione delle tendenze a lungo termine che interessano l'Unione europea. Questo consentirebbe agli attori politici di individuare le tendenze a lungo termine in atto e di sviluppare le risposte più adeguate. Le tendenze a lungo termine dimostrano che vi è la pressante necessità di concentrarsi sulla ricerca per rimanere competitivi sui mercati internazionali. I cinque gruppi di esperti comprendevano il comitato dello Spazio europeo della ricerca, il gruppo di imprese per le future politiche comunitarie in materia di innovazione nominato dalla DG Imprese e industria della Commissione europea, il gruppo di esperti sul ruolo della politica comunitaria in materia di ricerca nella società basata sulla conoscenza, composto da esperti nominati dalla DG Ricerca, il gruppo di esperti sulle piattaforme tecnologiche europee e la rete senza fini di lucro Science|Business Innovation Board.
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