SCRATCHBOT potrebbe salvare vite umane
Un team di ricercatori britannici ha messo a punto un robot che, proprio come i ratti, utilizza i baffi (vibrisse) per analizzare l'ambiente circostante. Il progetto SCRATCHBOT ("Spatial cognition and representation through active touch") - iniziativa del Bristol Robotics Laboratory e dell'Università di Sheffield (Regno Unito) - fa parte del progetto ICEA ("Integrating cognition, emotion and autonomy") finanziato dall'Unione europea con 6 milioni di euro in riferimento all'area tematica "Tecnologie della società dell'informazione" del Sesto programma quadro. Il progetto ICEA, che si concluderà a dicembre 2009, ha come obiettivo lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale ispirati alla biologia. Grazie alle sue innovative caratteristiche, SCRATCHBOT è stato recentemente inserito nella lista delle migliori novità ("Best of What's New") della rivista Popular Science. SCRATCHBOT, ratto-robot frutto del lavoro di BRL - un partenariato tra l'Università del West of England Bristol, l'Università di Bristol e il laboratorio dedicato alla tecnologia Active Touch presso l'Università di Sheffield - sfrutta 18 vibrisse in plastica per muoversi avanti e indietro (5 volte al secondo) all'interno dell'ambiente in cui si trova. "Per lungo tempo la vista ha rappresentato l'organo di senso maggiormente studiato dagli scienziati", ha spiegato il dottor Tony Pipe del BRL. "Ma l'active touch (ovvero il tatto attivo) è un fattore cruciale per coloro che tra noi studiano i sistemi biologici che hanno implicazioni per la ricerca robotica. Alcuni sistemi sensoriali, come appunto le vibrisse dei ratti, presentano dei vantaggi particolari", ha aggiunto. "Negli esseri umani, in cui i sensori sono i polpastrelli, questi sistemi sono caratterizzati da un grado di vulnerabilità maggiore a danni e ferite rispetto alle vibrisse. I ratti riescono a muoversi anche se i loro baffi sono danneggiati. Nel caso del robot sarà possibile sostituire con semplicità i baffi che dovessero rompersi, senza che questo comprometta l'uso del robot e della costosa ingegneria alla base del dispositivo. Questo premio è il riconoscimento che la nostra attività di ricerca ha permesso di fare un passo avanti significativo per quanto concerne la tecnologia in questo ambito specifico. Gli scienziati hanno sviluppato questa nuova tecnologia osservando il contesto in cui gli animali utilizzano il tatto. I ratti, per esempio, sono in grado di determinare con esattezza la posizione, la forma e la struttura degli oggetti proprio grazie ai baffi. Inoltre, possono assumere decisioni sugli oggetti in modo rapido e accurato e utilizzare queste informazioni per sviluppare delle mappe ambientali. Quando uno dei baffi di SCRATCHBOT si piega perché è entrato in contatto con un oggetto, un sensore posto sullo stelo segnala al software di far rotare il robot in direzione dell'oggetto. La vibrisse che si trovano molto vicine ad un oggetto si muovono meno, mentre quelle più lontane compiono movimenti più ampi per determinare le dimensioni dell'oggetto. "Nei mesi scorsi abbiamo organizzato un workshop presso l'Università di Sheffield in occasione del quale abbiamo dimostrato le eccezionali caratteristiche di SCRATCHBOT e chiarito in quale direzione si sta muovendo la nostra attività di ricerca per lo sviluppo di sensori, analoghi alle vibrisse e controllati attivamente, per robot intelligenti", ha affermato il professor Tony Prescott dell'Università di Sheffield. "Sebbene i sensori di tatto siano già impiegati nei robot, finora è stata sottovalutata la possibilità di utilizzare questo senso come modalità principale. Con lo sviluppo di questi robot biometrici non progettiamo esclusivamente innovativi dispositivi che sfruttano il tatto, ma stiamo contribuendo in modo efficace alla comprensione della biologia del tatto come organo di senso". Questa nuova tecnologia potrà essere d'aiuto alle persone che si trovano in situazioni pericolose come, per esempio, gli operai di una miniera in cui è avvenuto un crollo. "La tecnologia delle vibrisse potrebbe essere utilizzata per individuare eventuali oggetti e per muoversi in condizioni particolarmente disagevoli", ha commentato il dottor Pipe. "In una stanza invasa dal fumo, per esempio, un robot come questo potrebbe aiutare le operazioni di salvataggio individuando i sopravvissuti all'incendio".