Progetto europeo per superare gli intoppi burocratici nel settore dell'energia solare
Gli europei, soprattutto dell'Europa meridionale, preferiscono sempre di più usare l'energia solare anziché quella più tradizionale ottenuta dal petrolio o dal gas. La conversione della luce solare in energia elettrica è conveniente in termini di costi e aiuta a conservare l'ambiente. Anche se il sistema sembra sicuro, gli esperti ritengono che comunques ci siano problemi legati all'installazione dei sisemi a energia solare avanzati. Un team di ricercatori ha avviato un'inchiesta per fornire chiarimenti sulla fonte di questo grattacapo, ovvero, le procedure burocratiche Il fotovoltaico (PV) - il settore tecnologico e di ricerca che vonverte l'energia solare direttamente in energia elettrica - sta attirando sempre di più l'interesse sia in Europa che al suo esterno, grazie alle sue caratteristiche vantaggiose in quanto energia rinnovabile. Ma nonostante si tratti di una tecnologia vitale per la produzione di energia, le procedure burocratiche ne ostacolano l'uso. Il progetto PV LEGAL - co-finanziato nell'ambito del programma Intelligent Energy Europe, finanziato dall'UE - sta analizzando le limitazioni nell'installazione e nel collegamento dei sistemi di energia solare PV. In particolare, i partner del progetto stanno esaminando le ragioni per cui l'installazione dei sistemi PV negli Stati membri dell'UE può richiedere da alcune settimane fino ad alcuni anni. I ricercatori della Repubblica ceca, Italia, Spagna, Polonia, Regno Unito e altri paesi, sono guidati dall'Associazione tedesca delle industrie solari (BSW_Solar) che ha sede a Berlino. La Renewable Energy Association (REA), che ha sede nel Regno Unito è a capo delle ricerche condotte nel Regno Unito. Alla fine del progetto il team spera di riuscire a fornire le risposte su come superare le barriere normative del mercato per i sistemi PV, e di ridurre i tempi necessari per connettere un sistema PV alla rete energetica. La fase iniziale del progetto si concentra sulla creazione di una banca dati esausativa che permetterà agli investitori nei sistemi PV di valutare gli ostacoli burocratici che si trovano ad affrontare. Le parti interessate, i responsabili delle politiche e i gestori delle reti potranno usare la banca dati per condurre un'analisi sistematica delle esperienze pratiche relative alla burocrazia e alle connessioni alla rete, due aspetti che ostacolano l'impegno degli investitori. Gli esperti ritengono che abbattere queste barriere darà un forte slancio sia all'UE che all'industria. I dati più recenti indicano che i sistemi solari possono fornire entro il 2020 fino al 12% del fabbisogno totale di energia in Europa. Ma si riscontra che soltanto l'1% (1,5 milioni) di abitazioni viene rifornito di questo tipo di energia elettrica. "REA è lieto di essere a capo di questo lavoro importante sulle barriere affrontate dal fotovoltaico nel Regno Unito", ha spiegato Stuart Pocock, capo dell'Onsite Renewables della REA. "Con le tariffe che entreranno in vigore a partire dall'anno prossimo, questo progetto fornirà un'analisi dettagliata di tutto ciò che ostacola il funzionamento ottimale degli impianti. Il progetto fornirà vantaggi effettivi per il miglioramento del quadro normativo e amministrativo, e per l'ottimizzazione della diffusione del fotovoltaico." Il consorzio PV LEGAL è costituito da associazioni industriali PV, tra cui l'Associazione nazionale italiana dell'industria fotovoltaica (Assosolare) e l'Associazione ellenica delle aziende fotovoltaiche (HELAPCO), nonché l'Associazione europea dell'industria fotovoltaica (EPIA) e i consiglieri di gestione eclareon. La Bulgaria, Repubblica ceca, Paesi Bassi e Portogallo sono gestiti da subappaltatori.