Uno studio fa luce sulle origini del virus H1N1
Il nuovo virus H1N1 è legato solo alla lontana con i suoi parenti più stretti, questo suggerisce che i suoi geni potrebbero essere stati in circolazione, senza essere rilevati, nelle popolazioni di maiali per diverso tempo, è quanto si legge in una nuova ricerca pubblicata online dalla rivista Science. Gli scienziati confermano inoltre il fatto che il virus sia nuovo, facendo presente che contiene una combinazione di segmenti di geni che non è mai stata rilevata prima. "Questo studio dimostra il fatto che i suini sono un importante serbatoio di virus dell'influenza con il potenziale per provocare focolai di malattie delle vie respiratorie o persino una pandemia negli esseri umani e i risultati dello studio mostrano il bisogno mondiale di una sorveglianza più sistematica dei virus dell'influenza dei maiali," ha commentato la dott.ssa Nancy Cox, uno degli autori dell'articolo nonché Direttrice del reparto influenza presso il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention o CDC) negli Stati Uniti. Lo studio è stato in parte sostenuto dall'UE attraverso il progetto EMPERIE ("Piattaforma europea di gestione per le malattie infettive emergenti e ri-emergenti"), finanziato nell'ambito del Settimo programma quadro (7° PQ). I ricercatori sono arrivati alle loro conclusioni sequenziando i genomi di oltre 70 campioni del virus H1N1, la maggior parte dei quali erano stati prelevati da pazienti in Messico e negli Stati Uniti. "La nostra analisi ha confermato che il nuovo virus H1N1 ha avuto probabilmente origine dai maiali," ha detto la dott.ssa Cox, aggiungendo che questo nuovo virus è molto diverso dai virus H1N1 umani, il che indica che "i vaccini per l'influenza stagionale H1 potrebbero non essere efficaci per proteggere le persone dall'infezione di questo nuovo virus". Con l'aiuto dei campioni, i ricercatori sono stati in grado di ricostruire la storia del virus. Sei degli otto segmenti del gene studiati venivano da un ceppo conosciuto di influenza suina che è in circolazione nel Nord America e in Asia dal 1998. Gli altri due segmenti venivano da ceppi di un virus suino eurasiatico che non erano mai stati rilevati al di fuori dell'Eurasia fino a questo momento. Questa combinazione di segmenti di geni non era mai stata vista prima. I campioni si sono rivelati anche molto simili l'un l'altro, il che indica che il virus si è trasferito agli esseri umani una sola volta. Oppure, virus molto simili potrebbero essersi trasferiti agli esseri umani in diverse volte. "Sebbene la nostra analisi dimostri che tutti i segmenti di gene siano derivati da virus di influenza suina, ad oggi non sappiamo se il virus è penetrato nella popolazione umana direttamente dai suini o attraverso un ospite intermedio, né sappiamo per certo l'ospite esatto nel quale i virus potrebbero essere stati in circolazione per ottenere le attuali proprietà," ha precisato la dott.ssa Cox. Ha aggiunto che i ricercatori veterinari in tutto il mondo stanno scavando nei loro congelatori per vedere se hanno campioni provenienti da maiali o altri animali che potrebbero fornire nuove informazioni sull'emergenza del nuovo virus. Secondo la dott.ssa Cox, il fatto che i virus sono simili "rende il nostro lavoro di creazione di un possibile vaccino di riferimento molto, molto più facile". Secondo i dati più recenti dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sono stati ufficialmente diagnosticati 12.954 casi (tra i quali 92 morti) di influenza H1N1 in 46 paesi in tutto il mondo. La maggior parte di questi casi si sono verificati negli Stati Uniti e in Messico, che fino a questo momento hanno riportato rispettivamente 6.764 e 4.174 casi.