La prima soluzione di riciclaggio in loco per l’erba sintetica
Per la maggior parte dei proprietari di campi, l’utilizzo dell’erba sintetica al posto di quella naturale non può che essere un’idea brillante: è di più semplice manutenzione, consente di risparmiare una grande quantità d’acqua e non richiede l’impiego di pesticidi o fertilizzanti. Tuttavia, esiste il rovescio della medaglia: alla fine del suo ciclo vitale, l’erba sintetica spesso finisce nelle discariche o viene incenerita, per un ammontare di rifiuti di gomma, sabbia e plastica mista di 650 000 tonnellate l’anno solo nell’UE. «Ci sono, ovviamente, alcune soluzioni per la gestione di campi giunti al termine del loro ciclo di vita, ossia, sostanzialmente, l'incenerimento combinato con la produzione di energia,» afferma Roomer Tarajev, responsabile delle relazioni pubbliche e della comunicazione mediatica presso Advanced Sports Installations, «ma nessuna di queste è pensata per l’utilizzo in loco. Solitamente, sono necessari da otto a dodici camion per trasportare l’erba da sostituire dal campo alla fabbrica, un viaggio di migliaia di chilometri che comporta una notevole impronta di carbonio». L’azienda ha pensato a un’alternativa: due camion che arrivano direttamente al sito, equipaggiati con una tecnologia unica in grado di pulire, separare, asciugare e riutilizzare tutti i materiali contenuti nella vecchia erba sintetica. Il sistema ARENA (The first on-site mobile solution for complete synthetic grass recycling and materials reuse) è molto rapido: in un massimo di otto ore (quattro volte più veloce rispetto alle pratiche dello stato dell’arte), è possibile arrotolare un intero campo da calcio. I rotoli possono poi essere trattati fuori dal campo, puliti, rinnovati e arrotolati nuovamente, mentre l’intaso può, se necessario, essere sottoposto a un processo di separazione per recuperare la gomma e la sabbia. «I materiali trattati soddisfano i più elevati standard di qualità e possono essere reinstallati o riutilizzati in molte applicazioni sportive o edilizie», sottolinea Tarajev. L’intero processo può essere completato in soli sette giorni, vale a dire la metà del tempo richiesto dagli attuali processi di sostituzione. Non essendo l’erba sintetica composta solo da sabbia e gomma, l’azienda ha concepito inoltre una soluzione per gestire l’erba stessa, che è costituita di filati plastici. «Abbiamo costruito il nostro impianto di riciclaggio nel cuore dell’Estonia, nella città di Põltsamaa. L’impianto ci consente di trattare l’erba artificiale usurata (senza l’intaso di sabbia e gomma) e di produrre un agglomerato utilizzabile poi dall’industria della plastica per sostituire i costosi materiali vergini», afferma con entusiasmo Tarajev. Il primo vantaggio di questo approccio consiste nella sua compatibilità ambientale: il riutilizzo e il riciclo di tutti i materiali di cui è composta l’erba sintetica riduce il suo impatto ambientale del 70 %. Inoltre, dato che il processo si svolge soprattutto in loco, diminuisce anche le emissioni di CO2 del 95 %. Il secondo vantaggio è la creazione di un modello di business completamente nuovo: il leasing 5G. Le strutture sportive e i comuni, fino ad ora, dovevano acquistare e sostituire la propria erba sintetica ogni 10 anni; i campi da calcio di prossima generazione, invece, potranno usufruire di contratti di leasing. «Per la prima volta è possibile prendere in leasing un campo da calcio per un periodo fino a 60 mesi; prima di ARENA, semplicemente non eravamo in grado di rimuovere l’erba sintetica installata e di reinstallarla con lo stesso livello di qualità», spiega Tarajev. Il successo di questa formula ha già iniziato a espandersi al di là del settore sportivo: l’erba sintetica rimovibile, infatti, è già utilizzata in vari impianti al chiuso da clienti che hanno la necessità di utilizzare questo tipo di superficie per diversi scopi. Il prossimo obiettivo? «Vogliamo rendere l’industria neutrale in termini di CO2. Neppure con la nostra tecnologia in loco è possibile evitare la generazione di emissioni di CO2, ma siamo convinti del fatto che la neutralità in termini di CO2 possa essere raggiunta mediante un meccanismo di compensazione, come ad esempio l’investimento nell’afforestazione, ecc. Lo scopo è bilanciare la pressione esercitata sulla natura, un traguardo che riteniamo fattibile in futuro», conclude Tarajev.
Parole chiave
ARENA, calcio, erba sintetica, riciclaggio, leasing