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Delineation of a brain circuit regulating energy expenditure to impact body weight

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Nuove intuizioni sul meccanismo alla base dell’obesità

L’obesità rappresenta una delle principali sfide sanitarie del XXI secolo a causa della sua prevalenza e associazione a malattie cardiache, cancro e diabete di tipo 2. Lo scopo ultimo del progetto NeuroEE è quello di identificare nuovi modi per prevenire e curare l’obesità.

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Secondo il sito web di Eurostat, metà della popolazione adulta europea è sovrappeso e il 16 % è da giudicare clinicamente obesa. Tuttavia, i dati più sorprendenti e preoccupanti riguardano i bambini, dove si riporta che un bambino europeo su tre è in sovrappeso o obeso. Considerate le conseguenze per la salute associate all’obesità, si tratta di una seria preoccupazione. Il progetto NeuroEE, finanziato dall’UE, ha cercato di fornire approfondimenti sulla termogenesi (il modo in cui il corpo produce calore) nel tessuto adiposo bruno per comprendere come possa essere sfruttato un maggiore dispendio energetico per ridurre il peso corporeo. La comprensione di questo potrebbe aiutare a sviluppare nuove terapie e farmaci per migliorare la vita di chi è affetto da obesità e malattie correlate. Come beneficiario di una borsa di studio Marie Skłodowska-Curie, il ricercatore principale dott. Pablo Blanco Martínez de Morentin è riuscito a fare una scoperta chiave: «Ho scoperto che l’alterazione della funzione di una particolare popolazione di cellule nel cervello è sufficiente a influenzare il peso corporeo aumentando in modo specifico la termogenesi del tessuto adiposo bruno e il dispendio energetico. Ciò potrebbe avere importanti implicazioni per la futura prevenzione e cura dell’obesità». Un sottile equilibrio tra corpo e cervello Il progetto ha considerato la dinamica tra il dispendio energetico e l’omeostasi. In alcune situazioni, il dispendio energetico può essere sotto forma di rilascio di calore, in quanto le sostanze nutritive possono anche servire da combustibile nella termogenesi. Nel nostro corpo, il tessuto adiposo bruno è un tessuto specializzato che controlla la termogenesi e il suo principale regolatore è il neurotrasmettitore norepinefrina che viene rilasciato dai nervi simpatici. La precedente ricerca del dott. Martínez de Morentin ha indicato che un nodo critico tra l’ipotalamo ventromediale e il tessuto adiposo bruno è il rafe pallidus, una regione del cervello nota per controllare l’attività delle cellule produttrici di norepinefrina del midollo spinale che regolano l’attività del tessuto adiposo bruno. Questo tessuto, a sua volta, influenza il dispendio energetico. «Il mio lavoro era incentrato sulla ricerca di segnali cerebrali specifici che dicessero alle cellule produttrici di norepinefrina di fare questo». Sotto la supervisione della prof.ssa Lora Heisler, uno dei leader nel campo della relazione tra neurotrasmettitore serotonina e obesità, il dott. Martínez de Morentin è grato di aver avuto l’opportunità di condurre la ricerca sia a livello scientifico che personale. «Mi è stata data l’opportunità di guidare un progetto, non solo scientificamente, ma anche da un punto di vista professionale, manageriale e finanziario. Credo che ciò abbia avuto un forte impatto sullo sviluppo della mia carriera e sono molto grato alla Commissione europea e alla prof.ssa Heisler per questa opportunità». Il progetto NeuroEE è stato concepito come uno studio per comprendere i fondamenti del processo che regola il peso corporeo. Ora il dott. Martínez de Morentin spera che le sue scoperte confluiranno nella progettazione di nuovi farmaci che potrebbero in definitiva aiutare nella perdita di peso quegli individui in cui la dieta e l’esercizio fisico da soli non hanno ottenuto successo, ma dove la perdita di peso risulta essere fondamentale per il miglioramento della salute. «Una delle scoperte chiave di questo progetto è l’identificazione di una nuova popolazione di cellule situate all’interno del cervello che riducono il peso corporeo aumentando la termogenesi e il dispendio energetico. Il mio obiettivo è quello di portare avanti questa scoperta e chiarire in quale modo tali cellule svolgono questa funzione essenziale».

Parole chiave

NeuroEE, obesità, 5-HT, tessuto adiposo bruno, imbrunimento, rafe pallidus, ipotalamo ventromediale

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