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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Synthetic biology – Engaging with New and Emerging Science and Technology in Responsible Governance of the Science and Society Relationship

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Promuovere un dialogo sulla biologia sintetica

Nuove aree della scienza, tra cui la biologia sintetica, destano spesso preoccupazione tra i cittadini richiedendo interventi governativi. Il progetto SYNENERGENE ha spinto i cittadini europei a riflettere sulle sfide e sulle opportunità correlate alla biologia sintetica.

La biologia sintetica rappresenta l’ultima fase dello sviluppo delle biotecnologie. Attraverso la manipolazione del materiale genetico, oggigiorno gli scienziati hanno la possibilità di progettare, fabbricare e modificare organismi in grado di eseguire attività utili, come la produzione di una maggiore quantità di colture o aromi alimentari. Ma la società è pronta a gestire questo livello di controllo sulla biologia che non ha precedenti nella storia? Siamo in grado di comprenderne possibilità e rischi e in che modo dovremmo comportarci per garantirne un controllo ottimale? Il progetto SYNENERGENE, finanziato dall’UE, è stato avviato quattro anni fa nel tentativo di trovare una riposta a queste domande. “Dagli appassionati e i sostenitori ai critici più agguerriti della biologia sintetica, l’iniziativa SYNENERGENE ha coinvolto e usufruito del contributo di gruppi e persone estremamente eterogenei,” afferma il coordinatore del progetto Christopher Coenen, ricercatore specializzato negli effetti della tecnologia presso il Karlsruher Institut für Technologie, in Germania. La biologia sintetica, ad esempio, consente di costruire microrganismi quasi come dei Lego, incastrando vari mattoncini genetici. “Questi organismi si discostano sempre di più da quelli disponibili in natura e ciò comporta nuovi rischi. Inoltre, anche la nostra stessa concezione di “naturale” potrebbe subire un cambiamento in quanto la biologia sintetica ci consente di studiare la ‘vita’ e la ‘natura’ a tavolino, come mai prima d’ora,” afferma Coenen. L’esperto suggerisce inoltre che i cittadini debbano essere pienamente informati sul potenziale del settore in termini di gestione delle attuali grandi sfide sociali, come sostenibilità, sicurezza alimentare e cambiamento climatico. Il consorzio SYNENERGENE era costituto da dieci università europee, insieme a ad altri 14 partner, tra cui aziende, gruppi di riflessione, una rete di centri scientifici e musei, una società artistica, giornalisti nel settore scientifico, un teatro pubblico e organizzazioni attiviste della società civile. L’iniziativa ha coinvolto anche 14 paesi europei insieme a Brasile, Canada e Stati Uniti. Sono stati organizzati più di 140 eventi singoli, molti dei quali aperti al pubblico. I ricercatori hanno sviluppato una vasta gamma di strumenti di apprendimento, materiali informativi e occasioni di coinvolgimento dei cittadini. “Ci siamo serviti di strumenti consolidati di comunicazione pubblica, coinvolgimento e dialogo, nonché di mezzi innovativi, che si collocano in particolare al crocevia di arte e scienza,” spiega Coenen. Il progetto mirava a dar spazio a numerose prospettive diverse, rivolgendo un’attenzione particolare ai giovani. Per raggiungere un bacino di utenti estremamente ampio, sono stati supportati o organizzati in maniera congiunta nuovi forum che hanno coinvolto numerose organizzazioni nell’ambito di eventi pubblici di ampio respiro. “Abbiamo anche adattato le varie attività a gruppi specifici, come le nuove comunità DIYbio/biohacker,” afferma Coenen. Questo gruppo comprende fondamentalmente giovani appassionati che conducono esperimenti biologici e altre attività scientifiche e sviluppano strumenti per la ricerca biologica fuori dagli ambienti accademici. Un importante traguardo raggiunto nell’ambito del progetto consisteva nella creazione di spazi di riflessione e di dibattiti che lasciavano libero sfogo all’espressione di punti di vista diversi. “Nonostante la difficoltà di gestire alcuni conflitti, come ad esempio l’utilizzo della biologia sintetica per i prodotti alimentari e nelle biotecnologie verdi in generale, siamo tuttavia stati in grado di mettere d’accordo le varie parti coinvolte”, suggerisce Coenen, “e il progetto ha anche contribuito alla creazione di rapporti di fiducia tra soggetti interessati estremamente eterogenei promuovendone l’apprendimento reciproco.” Grazie all’organizzazione di un’ampia varietà di tipologie di eventi e al sito web dell’iniziativa ricco di contenuti, il progetto è stato in grado di destare l’interesse anche di migliaia di cittadini in Europa e oltre i suoi confini.

Parole chiave

SYNENERGENE, dialogo pubblico, impegno pubblico, biologia sintetica, biotecnologie, comunità di biohacker

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