Mobilitazione per la democrazia – il potere dei movimenti sociali e della società civile
I risultati del progetto MOBILIZING4DEMOCRACY indicano che i movimenti sociali popolari e le organizzazioni della società civile hanno un ruolo importante nei processi di democratizzazione perché intervengono contro i regimi autoritari, nella transizione verso la democrazia, nel consolidamento della democrazia e nell’intensificazione della democrazia. Anche se le ragioni alla base delle condizioni politiche, sociali e culturali di molte mobilitazioni popolari per le riforme democratiche sono complesse, spesso hanno una caratteristica in comune – spiega il coordinatore del progetto, la prof.ssa Della Porta – sono impreviste. Questi movimenti inoltre sono spesso incentrati su un particolare spazio pubblico (per esempio Piazza Tahir al Cairo o Piazza Maidan in Ucraina) che diventano il simbolo che definisce la lotta dei cittadini per un cambiamento democratico. “Le intense emozioni che si provano durante queste proteste (o persino mediante una partecipazione ‘virtuale’ attraverso i social media) cambiano non solo il modo in cui le persone percepiscono il proprio ambiente, o valutano le probabilità di successo, ma anche, più in profondità, le motivazioni, percezioni e interessi,” spiega la prof.ssa Della Porta. “Chi è rimasto a casa per paura della repressione, si indigna e pensa di dover ‘essere lì’, perché lì ci sono i suoi amici, ma anche perché comincia a identificarsi con gli estranei che incontra.” Tenendo il luogo principale di protesta aperto a tutti, i movimenti sociali mettono particolare enfasi sull’inclusività del processo, che mira a promuovere un vero cambiamento politico, economico e sociale. I movimenti sociali sia a sinistra che a destra I movimenti sociali e le organizzazioni della società civile non sono solo catalizzatori di cambiamento in stati in cui la democrazia è ancora giovane. Recenti eventi politici in democrazie già consolidate, come il voto del Regno Unito per la Brexit e l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti, sono stati interpretati come una sbandata verso il populismo, guidata da movimenti di destra e alimentata dal risentimento della classe operaia riguardo la globalizzazione. I dati hanno mostrato però che anche persone benestanti e istruite hanno votato in proporzione sostanziale per la Brexit e per Trump. “È stato investito denaro in campagne mediatiche che diffondevano messaggi semplici, e spesso bugie, facendo appello alla paura e concentrando l’indignazione verso capri espiatori,” dice la prof.ssa Della Porta. Oserva che la ricerca sui movimenti popolari di destra ha identificato una demarcazione culturale, con il cosmopolitismo da una parte e la xenofobia dall’altra, che li separa dalla sinistra. La prof.ssa Della Porta sostiene tuttavia che la ricerca svolta in MOBILIZING4DEMOCRACY ha mostrato che i movimenti sociali progressivi, anche in un’era apparentemente dominata dal populismo, non dovrebbero essere ancora considerati spacciati. Indica le conseguenze della cirsi finanziaria del 2008-2009 nell’Europa meridionale che ha visto l’ascesa di movimenti sociali di sinistra che hanno sfidato e cambiato sistemi politici consolidati (tra gli esempi ci sono Podemos in Spagna e Syriza in Grecia). “Nel recente dibattito pubblico, questi movimenti progressivi di sinistra, però, sono stati temporaneamente superati dal successo dei partiti e dei movimenti di destra,” sostiene. “Ma sicuramente non sono spariti per sempre!” Oltre il progetto MOBILIZING4DEMOCRACY è stato un progetto molto produttivo, ha visto infatti la pubblicazione di 20 libri e centinaia di articoli e capitoli. La qualità della ricerca del progetto è stata riconosciuta come innovativa dal punto di vista teorico e ricca dal punto di vista empirico. La prof.ssa Della Porta sta attualmente rifinendo i due libri legati al progetto, uno sul dibattito sulla cittadinanza in seguito all’attacco a Charlie Hebdo in Francia (studiato dal progetto come esempio di reazioni democratiche a incidenti definiti come “snodi critici”) e uno sui movimenti sociali e la crisi dei rifugiati in Europa, dedicato in particolare alla “lunga estate” del 2015. Sta cominciando a lavorare anche a quattro nuovi progetti, che portano avanti il suo lavoro sui movimenti sociali e sviluppano i successi di MOBILIZING4DEMOCRACY. Secondo lei uno dei principali retaggi del progetto è senza dubbio la fondazione del Centro per gli studi dei movimenti sociali (COSMOS) presso l’Istituto universitario europeo (EUI), in Italia, che promette di continuare gli studi su quelli che sono diventati i fenomeni più importanti e interessanti della democrazia moderna.
Parole chiave
MOBILIZING4DEMOCRACY, movimenti sociali popolari, democratizzazione, riforma democratica