Farmaci che imitano gli enzimi per combattere l’Alzheimer
L’incidenza e il peso socioeconomico crescenti dell’Alzheimer sottolineano la necessità di nuove terapie. I complessi di medie dimensioni formati da metalli di transizione e peptidi possono agire come gli enzimi ed eseguire la proteolisi dei substrati patogeni, superando molte delle difficoltà riscontrate nei farmaci attuali. L’obiettivo del progetto ORGANOZYMES (Nanocatalytic drugs towards Alzheimer’s disease), finanziato dall’UE, era realizzare questi cosiddetti organozimi per l’idrolisi dei legami peptidici nel peptide associato all’Alzheimer beta-amiloide (Aβ 1-42). A tal fine gli scienziati hanno progettato librerie di catalizzatori basati su peptido-carbeni per ottenere clivaggio e selettività contro il substrato Aβ 1-42, responsabile della formazione della placca. In totale sono stati generati 300 000 composti con precursori carbenici mimetici dipeptidici incorporati in catene di peptidi che contenevano anche atomi come palladio, ferro o zinco. Lo screening di questi composti era basato sull’emissione di fluorescenza a seguito della catalisi della sequenza del nucleo di base dell’Alzheimer presentata su singole perle fluorescenti. Circa 60 composti hits soddisfavano i requisiti e presentavano lo specifico riconoscimento del substrato Aβ patogeno. Sebbene siano ancora da chiarire il meccanismo e le condizioni di clivaggio, il progetto ORGANOZYMES ha dimostrato la capacità dei catalizzatori peptidici artificiali di agire come enzimi. Il riconoscimento specifico e il clivaggio del substrato dell’Alzheimer impedirà la formazione delle fibrille dell’Alzheimer, caratteristica delle placche osservate nel cervello dei pazienti. La metodologia sviluppata aprirà la strada a nuovi approcci per altre malattie incurabili.
Parole chiave
Enzima, malattia di Alzheimer, ORGANOZYMES, beta-amiloide, peptide-carbene