Garantire l’accesso a supercomputer di classe mondiale in Europa
Il progetto PRACE-3IP, finanziato dall’UE, è stato avviato a luglio 2012 con lo scopo di sostenere l’attuazione di PRACE (Partnership for Advanced Computing in Europe), un’ambiziosa infrastruttura di ricerca per il calcolo ad alte prestazioni (High Performance Computer, HPC), cui partecipano 25 paesi. Istituita nel 2010, PRACE è un’associazione no profit internazionale che propone iniziative scientifiche e accademiche su larga scala, con la possibilità di accedere a risorse di informatica e gestione risorse ad alto livello. Questa infrastruttura di ricerca coordinata, che ha ricevuto ingenti fondi dell’UE, si propone di potenziare il settore ricerca e sviluppo europeo in una molteplicità di discipline. I sistemi PRACE sono messi a disposizione di scienziati e ricercatori tramite l’accesso a breve termine, oppure attraverso un accesso pluriennale per gruppi di ricerca formati da più nazioni. L’accesso pluriennale è sottoposto al processo di valutazione paritaria PRACE. “Questo progetto si proponeva di realizzare PRACE, aumentare il supporto agli utenti e avviare appalti pre-commerciali in HPC” spiega il coordinatore del progetto, il dott. Florian Berberich del Jülich Supercomputing Centre (JSC) presso l’Institute for Advanced Simulation (IAS), in Germania. “PRACE si occupa essenzialmente dell’uso della simulazione numerica dell’informatica ad alte prestazioni, allo scopo di risolvere problematiche sociali”. Un elemento fondamentale di PRACE-3IP riguardava la promozione di SHAPE, il programma paneuropeo denominato “SME HPC Adoption Programme in Europe”, che mira a sensibilizzare le PMI sui vantaggi dell’uso di HPC per potenziare l’innovazione e la competitività. Dopo la riuscita dell’esperimento pilota, condotto da SHAPE nel quadro di PRACE-3IP, a novembre 2014 è stato emanato un altro bando, che si è concluso a gennaio 2015. I progetti approvati nell’ambito di questo secondo bando provengono da un’ampia varietà di campi, tra cui la progettazione di turbine, l’ottimizzazione della selettocoltura e le prestazioni delle barche a vela. Una PMI italiana esperta nella progettazione e nello sviluppo di tecnologie avanzate per il controllo di processo in tecniche di fusione dei metalli intendeva utilizzare le simulazioni numeriche basate su HPC per studiare la dinamica dei fluidi riguardante l’acciaio liquido, sotto l’effetto del rimescolamento elettromagnetico in un forno ad arco elettrico. “Questi progetti sono ancora in corso e i riscontri iniziali sono positivi,” ha riferito Juelich. “Il programma SHAPE sta ottenendo ottimi risultati: contribuisce a modificare l’atteggiamento delle PMI europee nei confronti del HPC, alimenta il trasferimento di tecnologie tra il mondo accademico e l’industria e, in definitiva, aumenta la competitività europea”. Il terzo bando SHAPE è iniziato a novembre 2015 e si è concluso a gennaio 2016. Sono state inviate circa otto proposte che ora sono in fase di esame. Un altro obiettivo fondamentale di PRACE-3IP mirava a rafforzare il coordinamento degli acquirenti di HPC appartenenti a paesi diversi, attraverso un appalto pre-commerciale congiunto (PCP), ponendo l’accento sull’efficienza energetica dei sistemi HPC e riducendone l’impatto ambientale. PCP consiste nell’acquisto di soluzioni innovative prima che siano disponibili sul mercato. È vantaggioso perché i rischi e i benefici sono condivisi tra acquirenti e fornitori a condizioni di mercato e lo sviluppo di soluzioni può essere diretto verso esigenze del settore pubblico. La fase 1 del PCP è ufficialmente iniziata a settembre 2014 ed è terminata con la consegna di rapporti positivi di fine fase a marzo 2015. Attualmente, il progetto si trova nella fase 2. “La tecnologia sviluppata nella fase due risulta molto promettente e contribuirà alla preparazione della prossima generazione di sistemi HPC” prevede Juelich. Il completamento finale del progetto PRACE-3IP è fissato a giugno 2016, mentre il progetto conseguente, PRACE-4IP, è già attivo e operativo. I partner del progetto PRACE hanno ricevuto finanziamenti dell’UE per le fasi 1, 2, 3 e 4, per un totale di 82 milioni di euro.
Parole chiave
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