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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Understanding the Long-Term fate of geologically stored CO2

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Stoccaggio sotterraneo della CO2

Un team dell’UE ha valutato la fattibilità dello stoccaggio sotterraneo dell’anidride carbonica (CO2) quale mezzo per combattere il cambiamento climatico. Il principio è in generale solido: la CO2 intrappolata non fuoriesce, e anche i siti di stoccaggio dotati di chiusura hanno un basso rischio di cedimento.

La comunità internazionale si è accordata per limitare il riscaldamento globale a un relativamente innocuo aumento massimo della temperatura media di 2 °C. Per garantire un tale risultato sono necessarie varie soluzioni, in particolare la cattura del carbonio e lo stoccaggio geologico. Finanziato dall’UE, il progetto ULTIMATECO2 (Understanding the long-term fate of geologically stored CO2) ha valutato gli effetti a lungo termine dello stoccaggio geologico della CO2. Nello specifico, lo studio si è dedicato all’evoluzione dei pennacchi di CO2, alla prevenzione delle perdite e agli impatti su scala regionale. La ricerca ha inoltre aiutato a sviluppare strumenti di valutazione dell’incertezza, per accrescere la fiducia nella modellazione. Il team ha scoperto che la CO2 iniettata in un sito di stoccaggio può causare dei cambiamenti a lungo termine. I meccanismi includono lo scioglimento della CO2 nell’acqua o la sua reazione con le rocce per produrre minerali. La modellazione dei meccanismi di intrappolamento in scenari tipici di stoccaggio ha indicato che oltre il 50 % della CO2 rimane in una forma supercritica decenni dopo la chiusura del sito. Però, il gas è ancora contenuto all’interno della struttura. L’intrappolamento minerale era limitato ai serbatoi di arenaria usati per lo stoccaggio della CO2. Nuove tecniche di modellazione hanno inoltre mostrato l’importanza di modelli su scala di bacino per prevedere l’evoluzione della CO2 in termini di impatto della pressione. La roccia di copertura tipica ha mostrato un basso rischio di cedimento. La CO2 aveva anche un basso impatto sull’integrità del pozzo, anche se la storia del pozzo era un fattore nell’integrità. Il team ha perciò raccomandato lo sviluppo di strumenti geofisici per migliorare la valutazione dei pozzi abbandonati, che presentano un rischio di fuoriuscita. Sia le rocce di copertura che i pozzi hanno mostrato una tendenza alla auto riparazione in presenza di CO2. In generale, prevedere il rischio di fuoriuscita è difficile a causa della complessità della geologia sotterranea. Ciononostante, i rischi sono stati valutati come bassi o molti bassi, così come lo è stato anche l’impatto a lungo termine dello stoccaggio della CO2. La valutazione dei rischi e dell’impatto dello stoccaggio della CO2 effettuata dal progetto ULTIMATECO2 conferma la validità di tali metodi nel combattere il riscaldamento globale. Usando lo stoccaggio sotterraneo, il mondo potrebbe essere meglio attrezzato per raggiungere gli obiettivi relativi alla CO2.

Parole chiave

Stoccaggio CO2, cambiamento climatico, cattura carbonio, stoccaggio geologico, ULTIMATECO2

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