L’accertamento precoce della nefropatia cronica
La CKD causa insufficienza renale e i pazienti sono costretti a ricorrere a terapia renale sostitutiva, trapianto o dialisi per tutta la vita. Esistono varie strategie terapeutiche per il trattamento della CKD; la maggior parte comporta l’inibizione del sistema renina-angiotensina oppure agenti antinfiammatori. Negli stadi iniziali, la terapia CKD può ottenere esiti curativi, mentre negli stadi più avanzati può soltanto ritardare la progressione della malattia, rendendo pertanto evidente la necessità di un accertamento precoce. L’obiettivo del progetto PROTOCLIN (Improvement of tools and portability of mass spectrometry-based clinical proteomics as applied to chronic kidney disease), finanziato dall’UE, era migliorare la tecnologia dell’elettroforesi capillare abbinata alla spettrometria di massa (CE-MS) per l’individuazione di biomarcatori di CKD. Per ottenere la portabilità, è stata costituita una piattaforma CE-MS in un laboratorio partner. Poiché questo approccio richiedeva la comparabilità di dataset, sono state sviluppate soluzioni di software che consentono lo scambio e il confronto dei dati da differenti strumenti. I saggi di validazione hanno confermato la trasportabilità e l’accuratezza della piattaforma e del software. È stata eseguita un’ulteriore validazione della piattaforma CE-MS confrontandola con la cromatografia liquida (LC-MS) che utilizza campioni standard di urine. L’analisi ha mostrato chiaramente che la CE-MS ha una riproducibilità più elevata, attribuita alla calibrazione del tempo di migrazione dei peptidi e all’eliminazione degli effetti di trascinamento. Tutti i partner hanno coordinato la formazione in tutte le piattaforme MS disponibili. In tutti i laboratori sono stati istituiti protocolli e procedure standard per l’elaborazione dell’urina. La piattaforma CE-MS è stata caratterizzata per la sua performance analitica per approfondire la base del confronto tra centri. Aspetti estremamente importanti per l’analisi dei biomarcatori nelle urine sono l’analisi di quantificazione e l’analisi comparativa, che richiedono la normalizzazione dei dati. Per soddisfare questi requisiti i partner hanno sviluppato un software per la normalizzazione e la quantificazione dei segnali CE-MS rispetto a standard interni. In conclusione, i partner del progetto hanno dimostrato che i biomarcatori proteomici urinari possono fornire informazioni cliniche per l’accertamento precoce e la diagnosi differenziale della CKD, evitando al tempo stesso procedure invasive, Ciò evidenzia un chiaro beneficio dell’applicazione dei biomarcatori proteomici urinari della CKD nell’ambito dello screening ad alta processività.
Parole chiave
Malattia renale cronica, accertamento precoce, PROTOCLIN, spettrometria di massa, biomarcatori proteomici