Operatori sanitari di comunità forniscono servizi a domicilio di prevenzione e trattamento della malaria alle donne in gravidanza
Le donne in stato di gravidanza sono notoriamente più esposte a gravi malattie. La malaria è una di queste e può portare a complicazioni per la madre e il bambino, tra le quali si segnalano anemia, basso peso alla nascita, difficoltà di crescita/sviluppo e tassi di mortalità più elevati. I metodi di prevenzione, quali l’utilizzo di zanzariere, e i trattamenti sono efficaci, ma i paesi più poveri hanno un accesso limitato a tali soluzioni. La verità è che portare una migliore assistenza sanitaria a queste comunità, che per la maggior parte vivono nell’Africa sub-sahariana, è più facile a dirsi che a farsi. Infatti, non è ancora disponibile alcun vaccino, non esistono trattamenti profilattici a buon mercato, le zanzariere trattate con insetticida sono ancora una rarità, gli operatori sanitari di comunità non hanno a disposizione risorse per testare i pazienti prima del trattamento, l’accesso al trattamento basato sulla sulfadossina-pirimetamina (IPTp-SP) è limitato e, per completare il quadro, i sintomi della malattia possono essere vaghi. «Volevamo interrompere questo circolo vizioso fornendo una strategia di "estensione" per la fornitura standard di IPTp-SP nelle strutture sanitarie, il cui scopo era quello di incoraggiare le donne in stato di gravidanza a presentarsi presso le cliniche prenatali per l’identificazione e il trattamento della malaria. Invece, ora portiamo i servizi sanitari più vicino a dove vivono i pazienti, utilizzando operatori sanitari di comunità per condurre interventi antimalarici nelle popolazioni per le quali l’accesso al sistema sanitario formale risulta difficile», spiega il dott. Henk Schallig, coordinatore del progetto COSMIC (Community-based scheduled screening and treatment of malaria in pregnancy for improved maternal and infant health: a cluster-randomized trial). Assi portanti dei sistemi sanitari dell'Africa sub-sahariana, gli operatori sanitari di comunità forniscono assistenza sanitaria di base e assistenza medica alle loro comunità. Se potessero sottoporre a screening per la malaria le donne in stato di gravidanza con test diagnostici rapidi tra una visita e l'altra alle cliniche prenatali e curarle nel caso in cui il test risultasse positivo, le probabilità di sopravvivenza sarebbero maggiori sia per le donne sia per i loro bambini. «Questo è ciò che intendevamo realizzare», afferma il dott. Schallig. «Combinando l’IPTp-SP esistente con gli antimalarici a livello di villaggio come estensione della strategia CCM in atto per la malaria, potremmo migliorare la copertura IPTp-SP, consentire uno screening sistematico delle infezioni di malaria e valutare quale trattamento adottare una volta scemato l’effetto profilattico dell’IPTp-SP.» L’approccio COSMIC è stato testato in tre paesi dove la malaria è endemica con una diversa epidemiologia della malaria e un diverso background culturale. Il gruppo responsabile del progetto poteva contare su una combinazione di ricerca sul sistema sanitario, nel campo delle scienze sociali (antropologia medica) e della biomedicina, mentre per supportare l’attuazione della sperimentazione sono stati organizzati pannelli per la discussione delle politiche dal programma TDR dell’Organizzazione mondiale della sanità. Sebbene il dott. Schallig ammetta che il progetto non ha soddisfatto tutte le sue aspettative, non essendoci stata alcuna riduzione del numero di casi di malaria placentare, altri aspetti del progetto sono stati molto più incoraggianti. «Anche se l’approccio non ha ridotto il numero di casi di malaria placentare, abbiamo riscontrato un aumento significativo nella copertura IPTp-SP. Inoltre, è aumentato anche il numero di visite per le cure prenatali nei gruppi di intervento, che sono quindi riusciti a fornire una maggiore assistenza sanitaria alle donne in stato di gravidanza. Abbiamo poi notato un miglioramento della salute nei bambini nati da madri del gruppo di intervento (ritardo del primo attacco di malaria e riduzione della gravità).» Oltre ai pazienti stessi, anche gli operatori sanitari di comunità sono stati molto coinvolti dal progetto. Secondo il dott. Schallig, gli operatori sanitari, le partecipanti e i leader delle comunità erano tutti ugualmente entusiasti di testimoniare l’attuazione di COSMIC nelle comunità locali. Da quando il progetto è stato completato nel maggio 2017, il gruppo di ricerca si è impegnato a divulgare i risultati del progetto a un pubblico più vasto possibile, inclusi comuni cittadini, politici e scienziati.
Parole chiave
COSMIC, malaria, prevenzione, trattamento, sub-sahariana, Africa, IPTp-SP