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Towards Improved Groundwater Vulnerability Assessment

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Formazione e ricerca per proteggere le falde acquifere

Formazione e ricerca per proteggere le falde acquifere

Si inizia a comprendere sempre più che per mantenere la qualità e la quantità dell'acqua sono necessari degli interventi a livello nazionale ed europeo. Questo perché le risorse delle falde acquifere europee stanno ora affrontando numerose sfide, tra cui l'inquinamento e l'eccessiva astrazione. Per ridurre queste minacce occorre capire meglio i processi fisici, chimici e biologici coinvolti. Questo può essere ottenuto creando strumenti per la valutazione della vulnerabilità delle falde acquifere, dando un aiuto alla gestione dell'acqua e alla progettazione di strategie di protezione. L'industria idrica deve inoltre attenersi alla direttiva quadro sulle acque e alla direttiva sui bacini idrografici dell'UE. Poiché l'industria idrica europea è in crescita, ci sarà una crescente richiesta di laureati competenti. Il progetto IMVUL ("Towards improved groundwater vulnerability assessment") è stato avviato per formare i giovani scienziati affinché possano affrontare le sfide scientifiche e operative dell'industria del sottosuolo. I principali obiettivi di IMVUL sono pertanto quelli di aumentare la comprensione dei processi coinvolti nella vulnerabilità delle falde acquifere. Sono inoltre stati sviluppati strumenti per contribuire a proteggere e promuovere l'utilizzo sostenibile delle falde acquifere e agire come un'interfaccia tra l'industria idrica e i ricercatori. Le attività di ricerca si sono concentrate su tre aree principali: casi studio acquiferi, ricerca di laboratorio e tecniche di modellazione. Sono stati condotti studi in tutta Europa, tra cui studi sull'utilizzo della temperatura delle acque freatiche come tracciante, l'utilizzo della risposta dei livelli dell'acqua di pozzo al cambiamento meteorologico per valutare la vulnerabilità delle acque freatiche, un'indagine sulla natura dello scorrimento tra la superficie del suolo e le falde freatiche negli acquiferi fratturati, e metodi per ridurre al minimo la contaminazione delle acque freatiche dalle sostanze inquinanti negli stagni di ricarica. Le analisi in laboratorio hanno compreso un'analisi dello sviluppo di biopellicole e il controllo della qualità dell'acqua. Sono stati sviluppati metodi per il rilevamento degli estrogeni ormonali, un importante inquinante emergente, e dei distruttori endocrini relativi a livello di nanogrammo per litro. Sono state effettuate ricerche sugli effetti dei livelli dei nutrienti e sulla concentrazione di metalli pesanti sull'attività batterica nel suolo. Inoltre, sono stati sviluppati nuovi metodi analitici e numerici e i vecchi modelli hanno subito aggiornamenti. Il risultato è stato una gamma di strumenti di modellazione per analizzare la vulnerabilità delle falde acquifere. Inoltre, i ricercatori hanno studiato il flusso, la miscela, la dispersione e il trasporto nelle falde acquifere a diversi livelli. Il team ha sviluppato ulteriormente modelli numerici già in uso sul flusso e sul trasporto di materiale poroso fratturato da includere nello sviluppo della precipitazione e delle bio-pellicole. Questo ha permesso previsioni più accurate per il flusso delle falde acquifere e il trasporto di contaminanti nelle rocce fratturate. IMVUL ha pertanto istruito gli scienziati con risultati positivi e ha sviluppato nuovi strumenti per proteggere le risorse acquifere dall'inquinamento e dall'eccessivo sfruttamento. Questo aiuterà a salvaguardare sia la salute pubblica che l'economia europea.

Parole chiave

Falda acquifera, vulnerabilità, formazione, inquinamento, astrazione, direttiva quadro sulle acque, biopellicola, estrogeno, inquinanti emergenti

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