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Contenuto archiviato il 2024-06-18

"National Minorities at War: Integration, Identity and Combat Motivation among Poles in German and Austro-Hungarian Society, 1914-18"

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La lunga storia delle lotte per l'integrazione delle minoranze

A fronte dell'apertura dei confini dell'UE e della maggiore mobilità, l'integrazione delle minoranze rappresenta un tema scottante sia nei circoli accademici che nel dibattito pubblico. Alcuni ricercatori hanno esaminato i primi segnali di questo fenomeno.

Per giungere a una migliore comprensione della materia, il progetto POLMIN-1418 finanziato dall'UE ha tentato di evidenziare i problemi relativi all'integrazione di minoranze caratterizzate da una lunga storia in Europa. L'articolazione del progetto ha anche dato modo di approfondire le conoscenze su altri due aspetti correlati. Concentrandosi sulla I guerra mondiale, il primo si è interrogato su come il conflitto abbia contribuito allo sviluppo delle identità nazionali e alla sua diffusione nell'Europa centro-orientale. Il secondo aspetto ha analizzato l'influenza dell'ideologia, in particolare il nazionalismo, sulla moderna motivazione al combattimento. Uno studio approfondito sui polacchi di Germania e Austria-Ungheria ha consentito di esplorare come politiche di integrazione agli antipodi tra loro abbiano influito su una particolare minoranza. Il periodo in oggetto risale addirittura fino ai quattro decenni antecedenti al 1914. La Germania applicò politiche di assimilazione sempre più coercitive, mentre l'Austria adottò un approccio più multiculturale. Per valutare l'efficacia di tali politiche, POLMIN-1418 ha studiato il comportamento dei polacchi durante la I guerra mondiale. Se ne è dedotto che le politiche di integrazione precedenti alla guerra sia tedesche che austriache riscossero un successo limitato. Il progetto ha anche esaminato l'ipotesi che le politiche di integrazioni del passato abbiano promosso con efficacia la coesione sociale. La documentazione ufficiale e la corrispondenza tra appartenenti a minoranze sotto le armi e le rispettive famiglie hanno offerto una messe di conoscenze approfondite sullo sviluppo delle identità delle minoranze. Sono stati raccolti materiali anche da archivi e biblioteche a Varsavia, Cracovia, Berlino, Vienna e Gerusalemme, oltre che in Polonia. POLMIN-1418 ha dimostrato che sotto le pressioni di una guerra, le identità nazionali si rafforzarono. Lo studio ha anche rivelato che le minoranze presenti in eserciti nazionali o imperiali combatterono in modo efficace anche in assenza di un investimento ideologico rispetto agli stati sotto cui servivano. Per approfondire le loro conclusioni, i ricercatori del progetto hanno svolto uno studio regionale sulla popolazione masuriana nella Prussia orientale. I risultati mettono in luce politiche di assimilazione anteguerra che rafforzarono le affinità protestanti e politiche, con una conseguente maggiore identificazione nello sforzo bellico tedesco. Uno studio regionale su Cracovia ha evidenziato due importanti fenomeni in tempo di guerra. Ha seguito l'ascesa e l'evoluzione della politica del nazionalismo polacco nella città e ha analizzato come le condizioni dovute al tempo di guerra incisero in tale luogo sulle relazioni inter-etniche. I risultati dello studio sono importanti per la storiografia sulla I guerra mondiale e sulla Polonia e integrano la letteratura multidisciplinare sulla costruzione della nazione. Chiarendo meglio i limiti e i problemi delle strategie di integrazione, di tipo assimilazionista o multiculturale, gli esiti del progetto si prospettano come latori di un notevole impatto socio-economico. Premesso che i problemi di integrazione rappresentano un elemento centrale della storia contemporanea europea, POLMIN-1418 ha sottolineato che la diversità etnica e religiosa non costituisce un fenomeno nuovo o sconosciuto. Comprendere le interazioni di tutti i suddetti elementi sarà utile a spostare il dibattito pubblico e rendere più informate le decisioni politiche di integrazione a livello nazionale e di UE.

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