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Contenuto archiviato il 2024-05-28

ARCHAEOLOGICAL RESEARCH ON ANDALUCIAN POTTERY (8TH-11TH CENTURIES)

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Un nuovo sguardo all'Islam nell'Europa medievale

Nuove tecniche per lo studio della ceramica islamica in Europa e nel Mediterraneo potrebbero contribuire a costruire legami storici e culturali più forti tra l'UE e il mondo musulmano.

Mentre nel Medioevo la maggior parte dell'Europa attraversava grandi sconvolgimenti, l'Andalusia nel sud della Spagna era fiorente accademicamente, scientificamente e artisticamente sotto la dominazione islamica. Nella regione sono state ritrovate ceramiche sofisticate i cui motivi sono influenzati dagli eventi sociali di quel tempo. Il progetto ARANPOT ("Archaeological research on Andalusian pottery (8th-11th centuries), finanziato dall'UE, ha cercato di individuare i modelli e di interpretare il loro significato nel contesto odierno. Dal punto di vista tecnico il team ha studiato la composizione, le tecniche di smaltatura, la fabbricazione, l'analisi chimica e la petrografia delle ceramiche, tra cui anche la provenienza delle materie prime. Ha poi estrapolato lo sviluppo della società nell'area di Granada sulla base dei risultati dello studio sulle ceramiche, confrontandolo con altri modelli europei e mediterranei di sviluppo sociale. Dopo un'accurata analisi petrografica e l'analisi per attivazione neutronica, sono emersi dati chimici che hanno prodotto una comprensione profonda della variabilità compositiva, soprattutto nelle ceramiche pregiate. Il progetto ha portato alla pubblicazione di articoli in inglese e in spagnolo, che stanno aprendo nuovi orizzonti nell'archeologia andalusa, ma anche nell'archeologia islamica e medievale. I risultati saranno pubblicati nell'Oxford Journal of Archaeology, rivelando due modelli distinti di islamizzazione e due concezioni sociali distinte dell'Islam a Vega de Granada nel primo Medioevo. Questi risultati intriganti e le loro implicazioni sono stati presentati a diversi eventi europei correlati all'archeologia. Il team del progetto ha inoltre presentato questo tipo di analisi archeologiche in diverse parti del Mediterraneo e ha lavorato su ceramiche recuperate da diversi siti in Palestina. Queste nuove prospettive teoriche e metodologiche possono avere un forte impatto socio-economico, considerando l'Islam dal suo ciclo di produzione, distribuzione e consumo materiale, anche al di là della ceramica. Ciò aiuta il mondo accademico a studiare una divisione culturale che nel periodo altomedievale non era percepita così acutamente, rivelando le origini comuni e le influenze reciproche tra Europa e Islam. Quella dell'Europa e l'Islam viste come entità storiche interconnesse è un'idea forte che i cittadini e i responsabili politici possono sfruttare. Ciò è particolarmente importante in quanto sempre più i cittadini musulmani diventano parte dell'Europa. In definitiva, potrebbe permettere all'Europa di assumere un ruolo di mediatore più forte nella regione del Mediterraneo, creando legami culturali più stretti con i paesi musulmani. Percepire il patrimonio come denominatore comune contribuirà a indebolire il fondamentalismo su entrambi i lati. Alla fine, un'Europa con un passato islamico risulterà essere un'Europa ancora più grande. Se la storia è ritratta in questa luce, il conflitto e il radicalismo potrebbero un giorno non avere ragione di esistere, facendo largo alla pace e alla convivenza.

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