Dispositivo mobile per fornire una diagnosi immediata delle malattie cardiache
Le malattie cardiovascolari (CVD) continuano a essere una delle principali cause di morte. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ogni anno sono molte di più le persone decedute a causa delle CVD di quelle morte per qualsiasi altra causa. Visto che la loro diagnosi potrebbe richiedere degli esami specialistici potenzialmente costosi e difficili da effettuare, l’identificazione di soggetti a rischio potrebbe giocare un ruolo fondamentale per un intervento precoce. Questa è la visione del progetto CARDIS, finanziato dall’UE, che ha sviluppato il prototipo di un dispositivo medico per la diagnosi di varie CVD tra cui stenosi arteriosa e insufficienza cardiaca. La sua tecnologia si basa sulla fotonica del silicio. Un comunicato stampa del partner del progetto Interuniversitair Micro-Electronica Centrum (imec) sottolinea che lo strumento necessita di un contatto fisico minimo con il paziente e di competenze minime dell’utilizzatore per il controllo della rigidità arteriosa. Questa condizione comporta delle alterazioni nelle proprietà meccaniche delle arterie. Molti sforzi si sono concentrati sul modo migliore per misurare questo parametro. La sua valutazione «mediante la misurazione della velocità dell’onda di polso aortica (aPWV) è inclusa nelle linee guida più recenti per la previsione del rischio di CVD e rappresenta un marcatore chiave per l’ipertensione», come spiegato nel comunicato stampa. Con gli strumenti attualmente disponibili, tuttavia, è difficile controllare un grande numero di pazienti per quanto riguarda questa condizione nell’ambulatorio di un tipico medico generico. Il comunicato stampa afferma: «Il principio di funzionamento del dispositivo è la Vibrometria Laser Doppler (LDV), in cui un laser a bassissima potenza è puntato verso la pelle che ricopre un’arteria. L’ampiezza e la frequenza della vibrazione della pelle, risultanti dal battito cardiaco, sono estratte dallo spostamento Doppler sul fascio riflesso». Aggiunge che il dispositivo può controllare «molti punti sulla pelle sopra l’arteria in parallelo. Alla base del sistema troviamo un chip fotonico in silicio che contiene la funzionalità ottica del dispositivo multifascio LDV». Ampio screening Il team ha completato uno studio di fattibilità in ambito clinico con 100 pazienti a Parigi, e ulteriori test sono programmati a Maastricht, secondo il comunicato stampa. I partner sperano di produrre una piccola serie del dispositivo allo scopo di effettuare uno studio di fattibilità in ambito clinico che copra un gruppo più ampio di pazienti e su un periodo di tempo più lungo. Se i risultati dimostrano che la tecnologia è in grado di rilevare le CVD in una fase iniziale, il progetto avvierà una produzione su larga scala. «Uno dei benefici della tecnologia della fotonica del silicio è che, a volumi elevati, il chip può essere prodotto a basso costo», spiega imec. Il progetto CARDIS (Early stage CARdio Vascular Disease Detection with Integrated Silicon Photonics) è stato creato per progettare un dispositivo mobile, robusto e a basso costo per il controllo della rigidità arteriosa e l’individuazione di stenosi e insufficienza cardiaca. Le nuove conoscenze e competenze sviluppate dai partner del progetto verranno messe a disposizione, tra le altre, delle aziende dell’UE nel mercato della diagnostica medica. «Verranno usate per portare la fotonica integrata al prossimo livello, consentendo a tutti i tipi di applicazioni di utilizzarla», come affermato su CORDIS. Per maggiori informazioni, consultare: sito web del progetto CARDIS
Paesi
Belgio