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Contenuto archiviato il 2023-04-13

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Uno studio raccomanda di intervenire nelle popolazioni di cani per prevenire la rabbia in Asia

Alcuni scienziati hanno analizzato le dinamiche di dispersione del virus della rabbia del cane domestico e hanno stimato la velocità della sua trasmissione ed espansione nella Cina rurale.

La rabbia è una malattia virale prevenibile presente in oltre 150 paesi. Ogni anno muoiono di rabbia oltre 59 000 persone. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre il 95 % dei casi di rabbia umana si verificano in Asia e in Africa. In una percentuale fino al 99 % dei casi, i responsabili della trasmissione del virus della rabbia (RABV) agli esseri umani sono i cani domestici, per cui risulta fondamentale comprenderne la diffusione. Alcuni scienziati parzialmente supportati dai tre progetti ReservoirDOCs, PATHPHYLODYN e VIROGENESIS, finanziati dall’UE, hanno ricostruito la sua storia di diffusione recente nei cani domestici della provincia cinese dello Yunnan, dove si è verificata una ricomparsa della rabbia a partire dal 1999. Essi hanno utilizzato 17 anni di dati genomici ed epidemiologici e hanno combinato approcci filogeografici e di modellizzazione matematica per stimare la velocità di trasmissione del RABV tra i cani e dai cani all’uomo. I loro risultati sono stati pubblicati nella rivista «PLOS Pathogens». La filogeografia riguarda i principi e i processi che regolano le distribuzioni geografiche dei ceppi genealogici. Prevenzione e controllo I ricercatori hanno notato che l’assenza di dati tempestivi e accurati ostacola il controllo della rabbia nei paesi in via di sviluppo. Hanno anche sottolineato che il numero di decessi umani provocati da infezioni da RABV è sottostimato. «Tali incertezze inevitabilmente ostacolano il miglioramento delle strategie di controllo della malattia e la valutazione delle misure di controllo». E concludono: «I nostri risultati indicano che interventi nella popolazione canina sarebbero efficaci nel ridurre la trasmissione agli esseri umani, in particolare perché hanno il potenziale per sovvertire la capacità di autosostenersi delle epidemie nei cani». I ricercatori hanno aggiunto: «Una migliore comprensione della diffusione del RABV in termini di dinamiche spaziali e temporali è necessaria per contribuire a informare sulla prevenzione e sul controllo della rabbia umana nelle vaste aree rurali della Cina». Il progetto ReservoirDOCs (The evolutionary dynamics of pathogen emergence and establishment: from Reservoir Detection to Outbreak Control) che ha fornito finanziamenti per la ricerca è stato istituito per indagare su come si manifestano e vengono trasmessi i principali patogeni virali. Come affermato su CORDIS, il team del progetto «esaminerà attentamente le dinamiche del bacino dell’HCV [virus dell’epatite C] sequenziando genomi di hepacivirus completi provenienti da campioni infetti emersi da uno screening su larga scala di roditori africani e analizzerà la storia della trasmissione inter-specie attraverso nuovi metodi evolutivi che adattano la variabilità spaziale e temporale nelle pressioni selettive». Il progetto in corso esaminerà inoltre il radicamento iniziale dell’HIV-1 e utilizzerà anche la recente epidemia di Ebola in Africa occidentale «come modello per sviluppare approcci statistici ad alte prestazioni per estrarre informazioni epidemiologiche pratiche e tempestive dalle sequenze del genoma virale durante lo sviluppo di epidemie». Un altro progetto che ha supportato la ricerca, VIROGENESIS (Virus discovery and epidemic tracing from high throughput metagenomic sequencing), ha sviluppato strumenti di bioinformatica per la diagnostica dei virus utilizzando il sequenziamento di prossima generazione. Conclusosi a metà del 2018, ha creato algoritmi e applicazioni software per seguire focolai epidemici in tempo reale. Il problema delle sequenze genetiche è stato anche l’obiettivo del progetto PATHPHYLODYN (Pathogen Phylodynamics: Unifying Evolution, Infection and Immunity) che pure ha contribuito al finanziamento del medesimo documento di ricerca. Esso «mira a sviluppare e ad applicare nuovi metodi matematici, computazionali e statistici al fine di analizzare la vasta e crescente quantità di dati genetici proveniente dalle malattie infettive», come dichiarato su CORDIS. La ricerca riguarda i virus umani, compresi quelli di HIV-1 e influenza. Esamina anche «come le risposte immunitarie e le popolazioni di virus rispondono e si adattano in risposta l’una all’altra». Per maggiori informazioni, consultare: pagina web di ReservoirDOCs sito web del progetto VIROGENESIS progetto PATHPHYLODYN su CORDIS

Paesi

Belgio

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