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Contenuto archiviato il 2023-03-24

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Una maggiore sicurezza pubblica grazie alla capacità di disattivare i veicoli a distanza

Per migliorare la sicurezza della popolazione, il progetto SAVELEC, finanziato dall’UE, ha dimostrato il prototipo di un dispositivo in grado di fermare i veicoli non cooperativi in modo sia sicuro che a distanza.

Nel tentativo di tenere la popolazione al sicuro, una delle sfide chiave che i servizi di sicurezza europei si trovano ad affrontare è quella relativa alla capacità di controllare e fermare da lontano i veicoli non cooperativi che rappresentano una minaccia. Tuttavia, questa capacità presenta delle sfide non solo tecniche. Per attenersi alla legislazione dell’UE, oltre a rispettare le preoccupazioni etiche, la tecnologia dovrebbe essere anche sicura per l’utente, il guidatore (e passeggeri), oltre che per i membri del pubblico e per le infrastrutture materiali dell’ambiente circostante. Il progetto SAVELEC (Safe control of non cooperative vehicles through electromagnetic means), dopo aver esaminato i segnali (impulsi magnetici e microonde) che interferivano con i componenti chiave del veicolo costringendolo a rallentare e fermarsi, ha sviluppato il prototipo di un dispositivo. Con il contributo delle forze di sicurezza in qualità di principali utilizzatori finali, i ricercatori sono stati in grado di simulare l’utilizzo della tecnologia in scenari realistici. Prototipo del dispositivo per una varietà di scenari di sicurezza Per meglio comprendere il probabile ambiente operativo per qualsiasi tecnologia sviluppata, SAVELEC ha per prima cosa creato un comitato consultivo di utenti finali che comprendeva le forze dell’ordine e le organizzazioni di sicurezza associate provenienti da differenti paesi europei. Gli scenari sono stati identificati in termini di distanza operativa, velocità del bersaglio, distanza dalle persone nelle vicinanze e qualsiasi considerazione ambientale immediata. Come fa notare la coordinatrice del progetto, la dott.ssa Marta Martínez Vázquez, “Questa analisi ha incluso le missioni terrestri e marittime, con il dispositivo messo in campo su una piattaforma sul terreno, via mare o in volo.” Lo sviluppo stesso della tecnologia ha prima richiesto una revisione e un’analisi dei costi di ciò che era attualmente disponibile sul mercato, oltre alla definizione dei migliori componenti dell’automobile da prendere come bersaglio per l’interferenza a distanza. Nelle prove di laboratorio SAVELEC ha valutato frequenza, forma d’onda e durata del segnale, principalmente degli impulsi elettromagnetici (EMP) e delle microonde ad alta potenza (HPM), per determinare quali erano in grado di interrompere meglio il funzionamento dei componenti elettronici di un veicolo. Valutando il successo del progetto, la dott.ssa Martínez Vázquez ha affermato che, “A livello di basetta sperimentale, è stato progettato, fabbricato e testato un prototipo di dispositivo EMP/HPM per fermare le automobili. Le sue prestazioni sono state dimostrate con successo in una pista controllata all’aperto, alla presenza degli utenti finali associati a SAVELEC”. Le capacità del prototipo hanno persino superato le aspettative. “Esso ha dimostrato la funzionalità dell’intero dispositivo, con un’automobile che si muoveva su una pista all’aperto,” ha commentato. “Le aspettative prudenti avevano previsto di dimostrare solo un sottosistema del dispositivo, o l’intero sistema, ma con un’automobile ferma.” Il progetto ha inoltre usato l’ambiente simulato per esaminare l’impatto più in generale della tecnologia sugli esseri umani e sui materiali. Ad esempio, esso ha osservato le reazioni dei guidatori alla perdita del controllo del veicolo in sei differenti scenari che includevano alta velocità, traffico denso e strade strette, coinvolgendo oltre 70 volontari. Una revisione della letteratura riguardante i risultati precedenti ha reso possibile valutare la probabilità di esplosioni del serbatoio del carburante causate dall’esposizione elettromagnetica o di danni agli airbag. Inoltre, esso ha valutato tre differenti scenari di esposizione elettromagnetica per il pedone/passante, guidatore del veicolo e operatore del dispositivo per determinare i limiti di sicurezza. Oltre la prova del concetto Un risultato centrale del progetto, con l’aiuto delle forze di sicurezza europee e di un comitato consultivo etico indipendente, è stato la proposta di un quadro normativo all’interno del quale questa tecnologia potrebbe funzionare. Il quadro includeva la compatibilità con la legislazione europea che garantisce la sicurezza di tutti i soggetti esposti a elettromagnetismo. Affinché il prototipo del dispositivo proceda oltre la fase in cui è stata dimostrata con successo la validità del concetto, ci sono due sfide principali che dovranno essere superate. “Ulteriori ricerche si dovrebbero concentrare sulla miniaturizzazione dei differenti componenti e sull’ampliamento della sua portata operativa (aumentando la potenza che può essere generata),” ha detto la dott.ssa Martínez Vázquez. Lei raccomanda inoltre di testare differenti modelli di automobile, poiché SAVELEC si è concentrato solo su uno. Si dovrebbero effettuare anche ulteriori studi sulle implicazioni per la salute umana e la sicurezza. Anche se SAVELEC ha testato specificamente la tecnologia sulle automobili, essa potrebbe essere facilmente adattata ad altri veicoli come ad esempio navi veloci, camion o motociclette. I risultati del progetto hanno anche contribuito a dei miglioramenti in altri campi, come ad esempio lo studio dell’esposizione umana ai campi elettromagnetici e lo sviluppo di migliori simulatori di guida. Per maggiori informazioni, consultare: Sito web del progetto

Paesi

Germania

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