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Contenuto archiviato il 2023-03-24

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Raccomandazioni per un’imposta sostenibile dell’UE sui biglietti aerei

Ricercatori, nel contesto del progetto FAIRTAX finanziato dall’UE, hanno proposto un’imposta a livello di UE sui biglietti aerei che contribuirebbe alle iniziative europee per lo sviluppo sostenibile.

Negli scorsi decenni, i contributi diretti provenienti dai bilanci nazionali degli Stati membri sono diventati la fonte principale di finanziamento del bilancio dell’UE. Questa situazione è stata ampiamente criticata e si è suggerito di sostituire questo sistema con uno per mezzo del quale l’UE sia in grado di raccogliere le sue risorse mediante delle imposte proprie. Il team di ricerca che dirige il progetto FAIRTAX di Orizzonte 2020 ha adesso collegato questa discussione sulle risorse proprie dell’UE con l’obbiettivo centrale della strategia Europa 2020: promuovere una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile nell’UE. Il messaggio centrale dello studio espresso dagli economisti Alexander Krenek e Margit Schratzenstaller, dal partner austriaco di FAIRTAX WIFO, è che un’imposta sui biglietti aerei basata sul carbonio si presenta, se misurata in termini di criteri di sostenibilità, come un candidato idoneo per un’imposta a livello di UE. Lo studio sostiene che il settore dell’aviazione è un piccolo emettitore di anidride carbonica che sta però crescendo velocemente. I tentativi falliti di diversi Stati membri dell’UE di introdurre un’imposta sui biglietti aerei e la pressione su quegli Stati membri che stanno imponendo una simile tassa dimostrano chiaramente i limiti della tassazione nazionale sull’aviazione. “Assegnare qualsiasi tipo di imposta sui biglietti aerei all’UE ridurrebbe notevolmente i problemi di imposizione delle imposte caratteristici delle basi imponibili mobili e metterebbe fine alla nociva competizione sulle imposte tra gli Stati membri dell’UE,” ha commentato Schratzenstaller. Secondo i ricercatori, se le entrate dell’imposta aggiuntiva vengono spese nel modo giusto, è verosimile uno scenario con un doppio dividendo che comprende una riduzione delle emissioni di CO2 da un lato e una spinta all’economia dall’altro. “Nello studio, noi proponiamo di usare tutte le entrate provenienti da un’imposta europea sui biglietti basata sul carbonio per ridurre i contributi degli Stati membri all’UE,” ha proseguito Schratzenstaller. “Questo consentirebbe ai governi nazionali di ridurre le tasse più dannose per la crescita e per l’occupazione, in particolare l’elevato carico fiscale sul lavoro. Tenuto conto dell’insufficiente copertura delle emissioni di carbonio provenienti dal traffico aereo da parte del Sistema di scambio delle quote di emissione (ETS) dell’UE, sono necessari degli strumenti alternativi basati sul prezzo per limitare le emissioni di carbonio causate dal traffico aereo.” L’articolo fornisce delle stime relative alle entrate previste conseguenti all’applicazione di un’imposta sui biglietti aerei basata sul carbonio a livello dell’UE e alla distribuzione delle entrate tra gli Stati membri dell’UE. In particolare, la proposta dei ricercatori è che ogni passeggero in partenza da un aeroporto dell’UE e ogni passeggero che arrivi dal di fuori dell’UE in un aeroporto dell’UE dovrebbe essere soggetto a questa nuova imposta sul carbonio che dovrebbe essere calcolata per ogni singola rotta di volo. Lo studio utilizza un set di dati nuovo e molto preciso. A seconda del paese, esso assegna approssimativamente al 75-90 % delle rotte interne ed esterne all’UE percorse nel 2014 le loro emissioni di C02 per passeggero, usando i metodi dell’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (ICAO). In base alla domanda, si possono calcolare esattamente le entrate dell’imposta per passeggero per rotta che si sarebbero potute generare nel 2014 introducendo un’imposta sui biglietti aerei basata sul carbonio nell’UE. Le potenziali entrate complessive provenienti da un biglietto aereo basato sul carbonio per ogni singolo Stato membro dell’UE e per l’UE28 sono stimate per tre aliquote d’imposta. Lo studio sostiene che esse avrebbero raggiunto un totale compreso tra 3,9 e 5,3 miliardi di euro per un’aliquota d’imposta compresa tra 25 e 35 euro per tonnellata di emissioni di carbonio. “Complessivamente, con le aliquote d’imposta alla base delle nostre stime, le entrate previste da un’imposta sui biglietti aerei saranno piuttosto limitate, e non saranno quindi in grado di sostituire una quota significativa delle attuali entrate dell’UE. Tuttavia, un’imposta europea sui biglietti aerei basata sul carbonio potrebbe fungere da esempio illustrativo per dimostrare le possibilità e le sfide associate alle imposte internazionali, in particolare riguardo al loro potenziale contributo allo sviluppo sostenibile,” ha concluso il coautore Alexander Krenek. Per maggiori informazioni, consultare: Sito web del progetto

Paesi

Svezia

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