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Contenuto archiviato il 2023-03-24

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Un’innovativa tecnologia dei droni per combattere la deforestazione

Una start-up britannica sta sviluppando una soluzione high-tech che potrebbe un giorno permettere di piantare un miliardo di alberi l’anno, contribuendo così alle attività volte a contrastare la deforestazione e, in generale, alla sostenibilità.

La deforestazione continua ad essere molto più veloce delle nostre attività di salvaguardia. Il disboscamento illegale, lo spianamento del terreno e la distruzione dell’habitat sono tutti fattori che contribuiscono a una perdita globale netta di circa 6,6 miliardi di alberi l’anno. Anche se la deforestazione è una questione complessa con molte cause e difficoltà, un concetto è facile da comprendere, poiché piantare alberi è un’attività che richiede molta manodopera ed è costosa, non riesce a tenere il passo con la velocità con cui l’habitat va perduto. Prendendo come punto di partenza questa affermazione, la start-up BioCarbon Engineering, con sede nel Regno Unito, ha cercato di sfruttare la tecnologia all’avanguardia per rivoluzionare il processo di piantagione e contribuire così a riempire nuovamente habitat preziosi e assicurare una fornitura sostenibile di materiali provenienti dalle foreste. Questo si accorda bene con l’obiettivo dell’UE di allontanare l’Europa dal tradizionale modello di produzione e consumo, basato sul concetto di “prendere, fare e smaltire”, per avvicinarsi a un’economia circolare sostenibile. L’azienda ha ricevuto un contributo dell’UE creato per migliorare il potenziale delle piccole imprese per quanto riguarda l’eco-innovazione e la fornitura sostenibile di materie prime. Questo ha permesso di creare un progetto di fase 1 volto all’istituzione di una catena di approvvigionamento completa, un modello di business valido e una strategia di commercializzazione. Il progetto ha comportato anche la pianificazione di un pilota su ampia scala per una soluzione di piantagione automatica che sarà dimostrata in diversi ecosistemi in tutta Europa. Il progetto è durato quattro mesi e si è concluso alla fine di marzo 2016. Il nuovo sistema di piantagione consiste in un velivolo non pilotato (unmanned aerial vehicle, UAV) per la mappatura, un UAV per piantare e un software di apprendimento automatico. La tecnica è completamente automatizzata e promette di essere un mezzo significativamente meno caro e più veloce per la riforestazione. Secondo le stime dell’azienda è possibile piantare dieci semi per UAV al minuto. Una volta ampliato il processo, l’obiettivo dell’azienda è piantare un miliardo di semi l’anno. Oltre al costo e alla velocità, la nuova tecnica offre una serie di altri vantaggi. La tecnologia di mappatura è usata per aumentare la velocità di assorbimento e le probabilità di sviluppo di una foresta sana. Dato che l’attività di piantare è svolta da un veicolo aereo, è adesso possibile raggiungere terreni normalmente inaccessibili con mezzi terrestri. I baccelli inoltre sono sparati dal drone nel terreno, il che permette di piantare un grande numero di alberi in un breve lasso di tempo. Ogni baccello può essere caricato con semi già germogliati e un idrogel nutriente, che assicura tutti i minerali e i livelli di umidità necessari all’inizio. La tecnologia rappresenta un significativo distacco dalle attuali tecniche usate per piantare gli alberi, come piantare a mano e gettare semi secchi via aria. Piantare a mano è un’attività lenta e costosa, mentre lo spargimento di semi secchi ha risultati scarsi. È anche un’opportunità per i paesi per raggiungere i propri obblighi ambientali. Al Vertice sul clima dell’ONU a Parigi, è stato preso l’impegno di recuperare 350 milioni di ettari di terreni degradati e disboscati entro il 2030 ed è chiaro che le tecniche tradizionali usate per piantare gli alberi non saranno sufficienti. Le prossime fasi comprendo un ampliamento dell’innovazione, continuando a perfezionare la tecnologia di dispersione dei baccelli di semi e attirare l’interesse di potenziali investitori e collaboratori per portare il concetto sul mercato. Per ulteriori informazioni, visitare: Sito web del coordinatore del progetto

Paesi

Regno Unito

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