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Contenuto archiviato il 2023-03-24

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Anticorpi radioattivamente marcati per aiutare a rilevare l’aspergillosi polmonare invasiva

Il progetto MATHIAS, finanziato dall’UE, ha sviluppato un nuovo metodo di immaginografia clinica che potrebbe permettere ai medici di combattere una delle maggiori cause di decesso dei pazienti immunodepressi.

Il nuovo test consiste nel contrassegnare con anticorpi radioattivante marcati le strutture infettive formate dal fungo Aspergillus fumigatus, che è la causa principale dell’aspergillosi polmonare invasiva. Ad oggi, è possibile compiere una diagnosi definitiva della patologia tramite autopsia o biopsia invasiva, una procedura estremamente spiacevole che implica il prelievo di campioni di tessuto o di liquido dai polmoni del paziente, ma che non sempre è attuabile nei pazienti sofferenti. Utilizzando anticorpi radioattivamente marcati nel metodo di immaginografia, i medici potranno vedere chiaramente il fungo che cresce. I ricercatori del progetto hanno usato una combinazione di PET e MRI – strumenti diagnostici che sono disponibili in quasi tutti gli ospedali – per individuare la malattia e per escludere le infezioni polmonari causate da altri patogeni, come ad esempio virus e batteri. Ciò permetterebbe poi di applicare la terapia adeguata, con dosi e durata su misura per le esigenze specifiche di ogni caso, tenendo conto di fattori quali la gravità dell’infezione e la situazione generale del paziente. Un grave rischio per i pazienti immunodepressi Le spore dell’Aspergillus fumigatus sono minuscole, si trovano nell’aria di quasi tutti gli ambienti e vengono inalate ogni giorno. Di solito non causano problemi alla salute delle persone, in quanto il sistema immunitario individua e distrugge tutte le spore inalate prima che riescano a crescere e infettare l’organismo. Tuttavia, nei pazienti che hanno un sistema immunitario indebolito – da leucemia, trapianti di midollo osseo o altre patologie – il fungo incontra poca resistenza e si installa nei polmoni, causando lo sviluppo della patologia. Pertanto, questa rara malattia infettiva è una causa di morte comune nei pazienti immunodepressi, producendo enormi costi per i sistemi sanitari europei. Si stima che la malattia ogni anno causi il decesso di fino a 200 000 persone. Prossimi passi Il nuovo test è un notevole passo in avanti nell’intento del progetto di sviluppare uno strumento per la diagnosi conveniente, rapido e preciso, e dovrebbe incrementare notevolmente i tassi di sopravvivenza, nonché permettere un considerevole risparmio economico per gli ospedali e il sistema sanitario europeo in generale. Il progetto, che si concluderà nel 2018, sta anche lavorando allo sviluppo di nuovi trattamenti che possono sostituire i farmaci antimicotici sistemici che vengono attualmente somministrati ai pazienti, ma che hanno notoriamente gravi effetti collaterali. Successivamente sarà avviata una sperimentazione clinica su piccola scala in Germania, completamente conforme alla dichiarazione di Helsinki sulla buona pratica clinica e alle relative normative europee e tedesche sulle sperimentazioni cliniche. Per maggiori informazioni, consultare: Sito web del progetto MATHIAS

Paesi

Germania

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