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Contenuto archiviato il 2023-03-24

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Una tecnica di punta per l’immaginografia degli artefatti culturali

La tecnologia di immaginografia terahertz potrebbe aiutare i conservatori e gli accademici a capire meglio la storia alla base degli artefatti culturali.

Il progetto TISCH, finanziato dall’UE, ha dimostrato che l’immaginografia e la spettroscopia terahertz possono essere uno strumento valido, non distruttivo e non invasivo per aiutare a recuperare e analizzare le immagini di aspetti nascosti delle opere d’arte. Tramite una borsa di ricerca post dottorato Marie Curie, la dott.ssa Bianca Jackson dell’Università di Reading, nel Regno Unito, è riuscita ad applicare la tecnica per analizzare vari strati di pittura, rilevare i difetti strutturali nelle ceramiche e rappresentare la struttura fisica di dipinti e manoscritti. “Le istituzioni che svolgono ricerca sul patrimonio culturale non hanno molto denaro a disposizione per le tecnologie emergenti, ma hanno la gente dalla loro parte, che ama parlare delle nuove scoperte tecnologiche usate per rivelare i misteri della Mona Lisa o per capire se il sarcofago contiene effettivamente i resti della regina Nefertite,” dice Jackson. “Uno dei modi migliori per ridurre i costi e aumentare l’accessibilità della tecnologia terahertz è quindi quello di rivelare nuovi e interessanti campi della ricerca applicata.” Negli ultimi 15 anni si è osservata una crescita esponenziale della tecnologia e della ricerca applicata sulle altissime frequenze, insieme a un interesse crescente del settore farmaceutico, biomedico, della sicurezza e aerospaziale. “Negli Stati Uniti l’11 settembre e la strage alla Columbia hanno prodotto un grande afflusso di finanziamenti per la ricerca, che ne ha stimolato la crescita,” spiega la Jackson. Tuttavia, il costo dei sistemi terahertz è ancora molto alto rispetto alle tecnologie tradizionali, pertanto è necessaria un’ulteriore ricerca applicata. Inoltre, l’immaginografia spettroscopica terahertz è stata utilizzata nel campo del patrimonio culturale solo negli ultimi cinque anni circa e, quindi, la sua utilità per la conservazione non è stata sufficientemente dimostrata. Al fine di affrontare la questione, Jackson ha esaminato le pareti di varie chiese europee in Inghilterra, Francia e Lettonia, dove dipinti secolari erano nascosti sotto molti strati di intonaco e vernice. “Usiamo un sistema terahertz a dominio del tempo, che emana impulsi che hanno permesso di separare i segnali dagli strati superficiali e sub-superficiali,” spiega. “Questo ci ha permesso di trovare delle immagini sotto le pareti perfettamente imbiancate.” La Jackson ha anche fatto lo scanning dell’immagine di un uccello su una parete paleolitica ed esaminato i materiali adatti per la conservazione degli artefatti, i quali possono essere applicati in sicurezza alle opere, al fine di migliorare il segnale acustico dell’immaginografia terahertz. “Recentemente abbiamo iniziato a lavorare con il Tate Museum per utilizzare l’immaginografia terahertz per diagnosticare le aree danneggiate dello smalto ceramico sulle sculture esposte all’aria aperta,” aggiunge. “Benché il progetto TISCH sia quasi concluso, sono molto contenta della nostra collaborazione con il Tate.” Jackson è convinta che il progetto TISCH rappresenti un passo in avanti positivo, con altri progetti simili sul patrimonio culturale che ora appaiono online. “Orizzonte 2020 sta finanziando un progetto chiamato IPERION CH, tramite il quale un interessante programma chiamato MOLAB (short for mobile laboratory) sta ricevendo proposte di ricerca che utilizzano varie tecnologie diagnostiche avanzate per il patrimonio culturale,” continua. “Di recente hanno aggiunto l’opzione della spettroscopia e l’immaginografia terahertz a dominio del tempo. Ho incoraggiato i conservatori interessati ad accedere al MOLAB, offrendo il mio aiuto.” Per ulteriori informazioni, visitare: Sito web dell’Università di Reading

Paesi

Regno Unito

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