Gli ultrasuoni migliorano il flusso della plastica riciclata
Senza metodi altamente efficaci per separare i rifiuti plastici dopo il consumo, la materia prima mostra significative variazioni nelle proprietà fisiche e nei livelli di contaminazione. Con il finanziamento da parte dell'UE del progetto ULTRAVISC ("Sensor-based ultrasonic viscosity control for the extrusion of recycled plastics") gli scienziati hanno affrontato con successo la variabilità nelle proprietà di flusso tra un lotto e l'altro, dovuta ai problemi sopra citati. Hanno sfruttato la nuova tecnologia dei sensori virtuali che usa essenzialmente algoritmi informatici per fare deduzioni dalle osservazioni dei processi quando non è possibile l'impiego di sensori fisici. Le informazioni dalla tecnologia di monitoraggio tramite sensori virtuali sono utilizzate per controllare l'applicazione di ultrasuoni al fine di modificare la viscosità dei materiali nell'estrusore. Il sistema utilizzava anche gli ultrasuoni per favorire il filtraggio di contaminanti in particelle fini. Le sperimentazioni del progetto con diversi stampi e materie prime sia vergini che riciclate hanno dimostrato la capacità della tecnologia di ridurre la viscosità, mantenere la viscosità desiderata e aumentare la processività. La tecnologia ULTRAVISC permetterà alle piccole e medie imprese (PMI) di sfruttare il pieno potenziale della plastica riciclata nella fabbricazione di nuovi prodotti. Le numerose PMI del settore nell'UE possono ora monitorare e controllare in modo continuativo la viscosità dei materiali estrusi per minimizzare I rifiuti producendo allo stesso tempo prodotti di qualità superiore. Il miglior controllo ha addirittura aperto la strada verso nuovi mercati, inclusi prodotti con pareti più sottili di quanto fosse possibile precedentemente. Mentre I consumatori continuano a riciclare sempre più materiali plastici, le PMI possono ora trarre un vantaggio superiore da ciò, migliorando la propria posizione competitiva e preservando allo stesso tempo le risorse naturali.