L'ippocampo nella memoria e nel comportamento
HIPPOPROJECTION è riuscito a sviluppare uno strumento farmaco-genetico per inibire selettivamente proiezioni neurali associate all'ippocampo. Questo strumenti si compone di virus adeno-associati (AAV) che esprimono il recettore umano M4 DREADD insieme a determinati farmaci. I risultati sono stati convalidati in modelli murini e ulteriormente ottimizzati, consentendo l'esecuzione di test in modelli murini di tipo selvatico piuttosto che richiedere lo sviluppo di topi geneticamente modificati. Si ritiene che il giro dentato (DG) nell'ippocampo rivesta un ruolo nella memoria, nell'apprendimento e nella plasticità. I ricercatori hanno inibito in modo selettivo e reversibile l'attività neurale nel DG, utilizzando modelli murini per studiare compiti di memoria dipendenti dall'ippocampo durante il condizionamento di traccia con battito delle palpebre. Gli scienziati sono riusciti a identificare le strutture e i circuiti neurali associati con perdita di memoria rapida e persistente durante le risposte condizionate e la plasticità associata all'apprendimento. Per caratterizzare le strutture cerebrali associate all'ippocampo, nei topi sono stati impiantati elettrodi registranti. Alcune importanti tematiche oggetto di indagine hanno riguardato l'ippocampo ventrale (vHIP), l'area prelimbica della corteccia prefrontale mediale (mPFC) e il setto laterale rostrale (rLS). Per testare il comportamento ansioso, i ratti sono stati sottoposti a sperimentazione in ambiente naturale, labirinto a croce rialzato e ambiente già noto; quindi sono stati analizzati i loro potenziali in campo locale. Le registrazioni sono state quindi confrontate in termini di ambienti conosciuti e ambienti che inducono ansia (territorio sconosciuto). Le analisi di connettività hanno rivelato proiezioni neurali (vHIP-mPFC e vHIP-rLS) alterate al momento dell'esposizione al labirinto a croce rialzato inducente ansia. Questa ricerca pionieristica spalancherà la strada a future ricerche sull'associazione delle strutture cerebrali con disturbi del comportamento e della memoria, come l'epilessia e il morbo di Alzheimer. Potrebbe dimostrarsi utile nello sviluppo di interventi efficaci per correggere tali disturbi.