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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Semantic tools for digital libraries

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Ottimizzare i vantaggi offerti dalle librerie digitali

Soluzioni software innovative facilitano le ricerche nelle librerie digitali rendendole più produttive.

Una libreria digitale indica qualsiasi sistema computerizzato in grado di distribuire contenuti digitali a una comunità di utenti. La maggior parte di questi sistemi presenta funzioni combinate di archiviazione e di preservazione dei contenuti che vengono poi inviati agli utenti finali, ovvero esseri umani o altri applicativi software. Solitamente, però, le librerie digitali utilizzano solo parzialmente le tecnologie moderne, causando intoppi e inefficienze relativi agli usi potenziali. Le tecnologie legate al web semantico offrono soluzioni in grado di potenziare la ricercabilità per gli umani e di assistere i software nel monitoraggio delle connessioni e dei collegamenti. Queste tecnologie relativamente nuove non sono state ancora completamente adottate dal mercato delle librerie digitali. Un'iniziativa finanziata dall'UE è stata concepita allo scopo di offrire un sostegno alle piccole e medie imprese (PMI) europee sul piano del potenziamento dei propri servizi mediante l'utilizzo di tecnologie basate sul web semantico. Il progetto SEMLIB ("Semantic tools for digital libraries"), che consisteva in una collaborazione tra un'università irlandese, un'università italiana e quattro PMI, è stato avviato nel 2011 e reso possibile grazie a un programma di finanziamenti della durata di 24 mesi. I tre obiettivi principali dell'iniziativa consistevano nello sviluppo di software in grado di facilitare l'esportazione e la ripubblicazione dei metadati, nello sfruttamento dei metadati ripubblicati e nell'utilizzo degli stessi ai fini del potenziamento dei meccanismi di ricerca e di esplorazione. La collaborazione ha condotto alla realizzazione di due nuovi strumenti software. Il primo consiste in un sistema di annotazione web chiamato "Pundit", che consente agli utenti di effettuare l'annotazione di pagine web e di collegare queste note ad altre pagine o oggetti presenti in rete. Tale sistema, in grado di creare una rete di oggetti web collegati, rappresenta una risorsa potenzialmente preziosa che consente di visualizzare le connessioni e la struttura in oggetti apparentemente non correlati. Lo strumento potrebbe ad esempio essere utilizzato come metodo di ricerca individuale o collaborativa, in grado di mettere insieme frammenti di informazioni correlate provenienti da varie fonti web. Pundit è un software open-source. Il secondo sistema, chiamato "SLDR", è uno strumento di raccomandazione di dati collegati, che consiste essenzialmente in una banca dati di oggetti correlati basata su motori semantici in grado di offrire raccomandazioni su contenuti aggiuntivi simili. Lo strumento estrapola in modo intelligente informazioni dai termini di ricerca inseriti dagli utenti per suggerire altri termini simili ai contenuti ricercati. Nell'ambito del progetto SEMLIB, che ha raggiunto gli obiettivi prefissati, sono stati adottati gli strumenti software sviluppati come applicativi dimostrativi per quattro PMI europee. Questa risorsa offre chiari vantaggi a tali realtà industriali, contribuendo nello specifico al potenziamento dei servizi offerti.

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